La Nuova Sardegna

«Non ho potuto fare di più per Massimo»

«Non ho potuto fare di più per Massimo»

«A un tratto sono stato svegliato da quello che mi è sembrato il rumore di una caldaia che si accendeva. Non ci ho fatto caso. Poi però quel rumore è diventato sempre più forte e sempre più...

22 giugno 2014
1 MINUTI DI LETTURA





«A un tratto sono stato svegliato da quello che mi è sembrato il rumore di una caldaia che si accendeva. Non ci ho fatto caso. Poi però quel rumore è diventato sempre più forte e sempre più assordante. Mi sono alzato, mi sono affacciato sul pianerottolo e ho visto del fumo che usciva dalla porta di Massimo». Comincia così il racconto
di Massimo Cossu (nella foto), 46 anni, guardia giurata, dirimpettaio di Massimo Piga. «Ho capito che stava succedendo qualcosa di grave ma al tempo stesso capivo di essere impotente per qualunque tipo di intervento io potessi tentare. Ho telefonato ai vigili del fuoco che distano dalla casa non meno di duecento metri, quando è stata abbattuta la porta, ho capito però dai volti dei soccorritori che per Massimo non ci sarebbe più stato nulla da fare. Sono sconvolto». (a.m.)

In Primo Piano

Video

I consiglieri regionali Piero Maieli e Gianni Chessa si autosospendono dal gruppo del Psd'Az

Le nostre iniziative