La Nuova Sardegna

Sardegna Promozione, ko in 6 mesi

Sardegna Promozione, ko in 6 mesi

La giunta cancella l’agenzia nel mirino di magistratura e Corte dei Conti

19 giugno 2014
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CAGLIARI. Non c’era alcuna programmazione strategica degli obiettivi da conseguire e delle azioni da realizzare nell’attività dell’agenzia Sardegna Promozione, si andava avanti con iniziative del tutto slegate tra loro o realizzando singoli progetti specifici, con risorse finanziarie di volta in volta trasferite in funzione delle necessità contingenti delle diverse direzioni generali. Stavolta non sono i giornali e neppure la Corte dei Conti ad attribuire all’agenzia di promozione turistica della Regione le caratteristiche classiche del carrozzone elettorale, ma è l’amministrazione regionale a scrivere nella delibera del 13 giugno scorso parole definitive sull’agenzia che l’amministrazione Cappellacci ha usato per sponsorizzare società sportive come il Cagliari Calcio e la Dinamo Basket e per finanziare iniziative imbarazzanti come l’ormai celebre reality show marittimo-sentimentale «Sweet Sardinia», costato 950 mila euro e andato in onda per la gioia di pochi intimi sulla rete Mediaset La 5. Finita sotto inchiesta giudiziaria - martedì scorso la Guardia di Finanza è tornata negli uffici di viale Trento - e nelle reti del controllo contabile della Corte dei Conti, la creatura messa in piedi nel 2006 dall’amministrazione Soru è stata commissariata dalla giunta Pigliaru e verrà soppressa nel giro di sei mesi perché giudicata inutile e dispendiosa. Silurato formalmente il direttore centrale Mariano Mariani, che la scorsa settimana aveva difeso il suo lavoro nell’adunanza pubblica della Corte dei Conti, la gestione dell’agenzia è stata affidata alla dirigente Francesca Murru, che sarà commissario straordinario per il tempo necessario a scrivere e approvare la legge di soppressione. Subito dopo tutte le funzioni e il personale saranno trasferiti all’assessorato al turismo, tagliando quello che la giunta Pigliaru ha identificato come un doppione privo di senso. Sparita Sardegna Promozione non spariranno le attività che la Regione giudica utili: la delibera prevede che sia l’assessorato al turismo a proseguire sulla realizzazione dei progetti «individuati come prioritari» che dovranno essere interamente coperti con la dotazione finanziaria attribuita all’agenzia per l’esercizio 2014. Chiusi quelli, sarà chiusa anche l’agenzia.

Nel frattempo va avanti l’inchiesta giudiziaria contro ignoti condotta dal pm Gaetano Porcu. Nei prossimi giorni saranno sentiti alcuni dipendenti di Sardegna Promozione, mentre la Procura attende una relazione dalla Guardia di Finanza, che ha acquisito atti e documenti alla sede di viale Trieste. Sotto la lente del pubblico ministero soprattutto le sponsorizzazioni sportive, vietate dalla legge, che Mariani ha definito nel faccia a faccia coi giudici della Corte di Conti «attività di comunicazione utili per l’immagine della Sardegna».

Resta sotto esame delle due magistrature l’infinito elenco delle iniziative promozionali pagate con soldi pubblici, la cui efficacia veniva valutata da una società esterna sotto lo stretto controllo di Mariani. Comprese le decine di tornei di calcetto, le sagre paesane, la garette sportive fra dilettanti e la miriade di attività spesso davvero pittoresche che nella valutazione della Corte dei Conti - ed ora anche della giunta regionale - non sembrano rientrare fra gli scopi istitutivi dell’agenzia.

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