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coste/ parla alessio satta, il direttore commissariato

«Conservatoria: scelta illogica, non farà risparmiare»

SASSARI. «Adesso che sono fuori dalla Conservatoria delle coste posso dirlo nella maniera più serena: la scelta della giunta regionale di commissariare l'agenzia mi sembra poggiare le sue basi su una...

19 giugno 2014
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SASSARI. «Adesso che sono fuori dalla Conservatoria delle coste posso dirlo nella maniera più serena: la scelta della giunta regionale di commissariare l'agenzia mi sembra poggiare le sue basi su una schizofrenia gestionale non in grado di consentire risparmi reali». Alessio Satta, direttore uscente appena sostituito da Giorgio Cicalò, non trattiene il disappunto. Ma sottolinea che non vuol fare discorsi personali. Così allarga il quadro, richiama temi più vasti. Del resto il suo non è un punto di vista isolato. Contro la scelta di ridimensionare l'ente, sin dall'epoca di Renato Soru preposto ai controlli ambientali sui litorali, si sono espressi gli ecologisti del Gruppo d'intervento giuridico e d'Italia Nostra, l'associazione degli architetti sardi Sardach ed esponenti politici non solo di centrodestra.

Curriculum. Ingegnere ambientalista, 42 anni, cagliaritano, Alessio Satta ha fatto un master a Londra in idrogeologia. Forte di una seconda laurea a Parigi in ingegneria gestionale, ha poi seguito corsi specialistici a Venezia sull'adattamento delle zone costiere ai cambiamenti del clima. «Ricordo che Francesco Pigliaru ha sempre fatto riferimento all'esigenza d'introdurre criteri meritocratici nelle nomine - commenta ora Satta - Io sono stato in passato anche consulente delle Nazioni Unite e adesso tornerò alle mie precedenti occupazioni. Ma certo un po' di amaro in bocca lo avverto. Soprattutto nel momento in cui devo constatare che alla Regione non pare più esserci posto per la professionalità e l'esperienza che mi sono costruite sul campo in tutto questo periodo».

Irragionevolezze. «Aggiungo solo due considerazioni desumibili da atti pubblici - prosegue - La prima si riferisce alla “manifestazione d'interesse per direttore esecutivo della Conservatoria” pubblicata il 5 giugno e scaduta il 12. La seconda argomentazione riguarda lo stesso statuto dell'agenzia. Che all'articolo 8, primo comma, recita: "... il direttore esecutivo è nominato con decreto del governatore, previa conforme deliberazione della giunta, e dura in carica per cinque anni rinnovabili una sola volta. Si procede comunque a una nuova nomina in corrispondenza con l'elezione del presidente della Regione". Bene, questa data è sancita dal verbale dell'Ufficio centrale regionale alla Corte d'appello di Cagliari, ed è appunto il 12 marzo. Quindi, la revoca doveva essere fatta entro il 12 giugno».

Conseguenze. «Perciò - incalza Satta - le domande che ci si potrebbe porre oggi sono almeno due. Perché è stata fatta una “manifestazione d'interesse” il 5 giugno, per confermare o nominare un nuovo direttore esecutivo, se si aveva già intenzione di sopprimere l'agenzia? E per quale motivo invece per Sardegna Promozione, commissariata il giorno dopo, il 13 giugno scorso non è stata si è fatto altrettanto, dato che questa procedutra è prevista dalla delibera numero 13 dell'8 aprile?».Satta ritorna poi sulla questione più generale della spending review. E anche in questo caso reputa incongrua, e per certi versi illogica, la delibera di qualche giorno fa. Quella cioè con la quale si affida al commissario straordinario "il compito di provvedere alla gestione dell'agenzia per il tempo necessario alla riorganizzazione complessiva della struttura amministrativa della Regione e della Conservatoria in particolare".

Tagli e spese. «Ora s'ipotizzano risparmi - sostiene l'ex dirigente - Ma il modello di agenzia prefigurato nel 2007 prevedeva già bassissimi costi del personale e altissima efficienza nei risultati». «Adesso questo patrimonio rischia di venire disperso, e non è per nulla detto che i tagli stabiliti porteranno davvero minori oneri finanziari per la Regione, vista la quantità di funzioni e di progetti con elevati ritorni economici che la Conservatoria ha prodotto in tutti questi anni», è la conclusione sul punto di Alessio Satta. (pgp)

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