La Nuova Sardegna

Resta il nodo dei debiti dell’ospedale

di Luca Rojch
Resta il nodo dei debiti dell’ospedale

La struttura è nelle mani dei curatori fallimentari. Le banche avevano prestato 75 milioni a don Verzè

18 giugno 2014
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OLBIA. Del monte Tabor sono rimasti solo i debiti. Il San Raffaele, gioiello sempre più nelle mani della Qatar foundation, porta in dote anche una montagna di conti da pagare. 185 milioni, più o meno, i soldi necessari per tirarlo su e completare l’80 per cento dei lavori. Euro che il prete manager don Luigi Verzè non aveva. Per procurarseli si era rivolto alle banche. Una manovra che aveva fatto collassare il gigante San Raffaele. Nel gorgo del crollo della multinazionale sanitaria è finito anche il quasi ospedale di Olbia. A gestire tutta la pratica è un pool di curatori fallimentare. Commissari che gestiscono il complesso concordato del San Raffaele. Nelle loro mani anche i beni che il prete manager aveva nell'isola. Finiti tutti all’asta nel tentativo di tappare il buco milionario.

I conti. La fila dei creditori è infinita. Tra i fornitori ci sono diverse aziende, ma sono le banche ad avere nelle loro mani la maggior parte del debito. Un pool di istituti di credito ha concesso a don Verzè un mutuo ipotecario da 75 milioni di euro. Soldi che vorrebbero indietro. Solo la Sardaleasing possiede il 26 per cento del debito del San Raffaele sardo. Un conto che rischierebbe di sballare i bilanci. Anche perché le banche avevano fissato una base d'asta da 25 milioni di euro per l'immobile. Ogni euro in più sarebbe andato a tamponare la voragine dei debiti.

L'accordo. Ma con l'accordo della Regione con la cordata Qatar Bambin Gesù, non è chiaro chi debba farsi carico dei debiti. Il Qatar ha già fatto capire che non intende farlo. La Regione non sembra avere la possibilità, e neanche il governo metterà un euro. Scartata anche l'ipotesi di fare una sorta di bad company che si carichi i debiti e spogli l'ospedale del fardello delle rate da pagare. In altre parole l'ingresso della cordata Qatar-Bambin Gesù potrebbe rivelarsi un pessimo affare per i commissari che cercano di azzerare il monte dei debiti del San Raffaele. Anche per questo loro sarebbero tra i meno entusiasti per la conclusione dell'affare. Perché in questi mesi hanno lavorato per restituire i debiti.

I gioielli. Tra i beni che possono finire all’asta per fare cassa c’è la Casa rossa. Lo stazzo dietro l'ospedale che don Verzè aveva trasformato in una villa. Per una parte di quei lavori si è aperta anche una procedura di verifica da parte del Comune di Olbia. Il valore della Casa Rossa è di 7 milioni di euro. A questo va aggiunto anche il terreno, 30 ettari, che la fondazione Monte Tabor possiede nelle campagne di Porto San Paolo. Valore 14 milioni di euro.

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