La Nuova Sardegna

Indagati anche Paolo Fadda e Cucca

di Mauro Lissia
Indagati anche Paolo Fadda e Cucca

L’ex sottosegretario è accusato di peculato aggravato per 2mila euro. E l’avvocato deve spiegare una spesa analoga

18 giugno 2014
3 MINUTI DI LETTURA





CAGLIARI. C’è anche il nome di Paolo Fadda nell’ormai sterminato elenco degli indagati nell’inchiesta giudiziaria per peculato sull’uso illegale dei fondi destinati all’attività dei gruppi politici regionali. L’ex sottosegretario alla salute, ex parlamentare, ex assessore regionale alla sanità e notabile di lungo corso della Dc, dei Popolari, della Margherita e infine del Pd ha ricevuto un invito a comparire per il 27 giugno firmato dal pm Marco Cocco, titolare di un’indagine che coinvolge complessivamente una novantina di onorevoli ed ex onorevoli sardi. È stato lui stesso a dare la notizia attraverso le agenzie di stampa: Fadda ha spiegato che la contestazione è legata all’uso di duemila euro che risale al 2005, quando era consigliere regionale della Margherita: «Ho provveduto immediatamente a dare incarico all’avvocato Guido Manca Bitti - ha detto Fadda alle agenzie - con il quale abbiamo concordato di metterci a disposizione del magistrato non appena saremo in possesso degli atti di contestazione». Quindi non subito e comunque non il 27 giugno, ma soltanto quando l’inchiesta-bis sulla tredicesima legislatura sarà chiusa e gli atti del procedimento verranno messi a disposizione degli indagati. Fadda ha aggiunto di avere «l’assoluta certezza di poter dimostrare che l’utilizzo di tale somma è stato effettuato nel rispetto dei regolamenti consiliari e delle leggi». Fadda era l’unico ex consigliere regionale della Margherita nella tradicesima legislatura insieme a Antonio Efisio Addis ad essere rimasto fuori sino a ieri dall’inchiesta: gli altri - Antonio Biancu, Giuseppe Cuccu, Giovanni Giagu, Gavino Manca, Francesco Sabatini, Francesco Sanna ed Eliseo Secci - sono tutti indagati dall’anno scorso. Compreso Giuseppe Luigi Cucca, altro esponente del Pd che faceva parte della Margherita, che ieri ha ricevuto un nuovo invito a comparire: anche per lui la contestazione è riferita all’uso di duemila euro. Ma nel suo caso si tratta di una contestazione-bis, perché Cucca - che di professione fa l’avvocato - faceva già parte appunto dell’elenco dei trentatrè consiglieri ed ex consiglieri regionali coinvolti nel procedimento penale con l’accusa di peculato aggravato. Cucca doveva già spiegare come ha speso nel corso della legislatura Soru 19 mila euro, di cui manca all’appello il rendiconto e i giustificativi. La procedura prevede però che ogni fatto debba essere contestato formalmente e che all’indagato sia data la possibilità di difendersi. Ora Cucca dovrà decidere se presentarsi agli uffici della polizia giudiziaria - carabinieri e guardia di finanza - delegati a sentire gli indagati o se attendere il deposito degli atti, che non è lontano.

È molto probabile che nei prossimi giorni la Procura disponga la notifica di altri inviti a comparire perché il termine di legge per le indagini risulta in scadenza per buona parte degli indagati. Ma una volta definite le posizioni dei personaggi coinvolti nell’inchiesta-bis il pubblico ministero dovrebbe andare velocemente alla chiusura dell’inchiesta. Comunque prima della metà di luglio. Nel frattempo proseguiranno gli accertamenti sulla quattordicesima legislatura, che promettono sviluppi piuttosto interessanti. Carabinieri e guardia di finanza sono impegnati a spulciare tabulati di conti correnti, carte di credito, fatture, scontrini e documenti d’ogni tipo per ricostruire tutte le spese sostenute dagli onorevoli negli ultimi dieci anni, prima che i contributi all’attività dei gruppi venissero cancellati a seguito delle inchieste.

In Primo Piano
Meteo

L’isola si risveglia in pieno inverno: Bruncuspina a -3° e tetti imbiancati a Fonni

di Salvatore Santoni
Le nostre iniziative