La Nuova Sardegna

Sardegna Promozione: certi, per ora, i contributi

di Pier Giorgio Pinna
Sardegna Promozione: certi, per ora, i contributi

Ecco cosa succederà con l’agenzia messa sotto tutela: gli impegni da rispettare «I rapporti economici con le società e i privati già finanziati sono garantiti»

15 giugno 2014
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SASSARI. Che succederà dei contratti e degli altri rapporti economici già attivati ora che Sardegna Promozione è stata commissariata? Nessuna paura per i privati e tutti i soggetti esterni all'amministrazione regionale che beneficiano degli stanziamenti. «Non c'è bisogno di essere dei fini giuristi - rispondono diversi esperti della materia - per capire che le relazioni "in divenire" con società, enti e istituzioni rimarranno tutte in piedi». Valgono insomma i princìpi generali del diritto. E per comprenderlo sino in fondo è sufficiente ricordare che cosa è accaduto lo scorso anno quando sono state commissariate le Province dell'isola: nessuno degli impegni presi con fornitori, vincitori di gare d'appalto, prestatori d'opera è mai stato disatteso. E i contributi finanziati sono stati garantiti.

Ma è del tutto diverso, invece, il discorso sul rinnovo dei contratti e dei rapporti finanziari. Soprattutto nel momento delle scadenze prefissate. Quando cioè subentrerà completamente, e a pieno titolo, su una serie di compiti e funzioni l'assessorato al Turismo. Così, almeno per adesso, il Cagliari Calcio e la Dinamo possono dormire sonni tranquilli.

Ma tra qualche mese l'intero panorama dei contributi e degli aiuti finanziari cambierà in maniera radicale. E soltanto allora si saprà se l'entità delle somme garantite da Sardegna Promozione verranno assicurate negli stessi termini anche dall'assessorato, chiamato dalla giunta a riprende nelle proprie mani direttamente l'intera partita.

Meno garantita, secondo gli addetti ai lavori, è la posizione dei 25 dipendenti dell'agenzia, che presumibilmente dovrebbero avere tutti rapporti di lavoro a tempo determinato con la società appena commissariata.

«In questo caso - spiega infatti uno specialista in questa branca del diritto - occorre prima di tutto verificare se la posizione dei singoli che operano per la società rientra nel "Ruolo unico regionale" oppure no. Perché nel primo caso tecnici, impiegati e funzionari sarebbero semplicemente soggetti a una mobilità interna, con un passaggio da una sede e da un ufficio ad altri, ma senza perdita del posto. Nel secondo caso, al contrario, i contratti verrebbero onorari sino al periodo di scadenza, ma non oltre». Il che per gli interessati equivarrebbe appunto alla cessazione di ogni rapporto. E alla necessità di trovare un'occupazione differente dopo quello che di fatto si configurerebbe come un licenziamento.

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