La Nuova Sardegna

L’Izs: «Nell’isola tracce di iodio radioattivo»

di Antonio Meloni
L’Izs: «Nell’isola tracce di iodio radioattivo»

Usai, direttore dello Zooprofilattico, annuncia che le analisi saranno ripetute per verificare i risultati

13 giugno 2014
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SASSARI. Da qualche parte, nell’isola, sono state rilevate tracce di iodio radioattivo. Lo ha annunciato Antonello Usai, direttore generale dell’Istituto zooprofilattico, aprendo a Sassari i lavori del convegno di presentazione dei risultati relativi agli ultimi cinque anni di ricerca. Purtroppo non se ne sa di più e il manager ha preferito non entrare nel dettaglio non soltanto per evitare di creare inutili allarmismi ma «anche perché per essere certi – ha spiegato a margine dell’incontro – è indispensabile ripetere le analisi e verificare la validità dei primi risultati». Qualora la notizia fosse confermata bisognerà risalire all’origine e naturalmente proseguire con gli accertamenti.

Di certo c’è invece che la peste suina africana e la blue tongue continuano a rappresentare le principali emergenze per la salute animale in Sardegna se è vero che l’80 per cento dell’attività dei servizi veterinari è costantemente rivolta al contrasto di quelle epidemie. Nell’ultimo quinquennio, l’istituto di via Duca degli Abruzzi ha avuto quasi 6,5 milioni di euro di finanziamenti per rispondere in modo concreto alla costante domanda di salute degli animali e alla sicurezza degli alimenti. Solo nel biennio 2012-2013 sono stati investiti tre milioni di euro di fondi propri dell’Izs a sostegno della ricerca, altrettanti ne sono stati spesi per l’acquisto di strumenti ad alta tecnologia e attrezzature all’avanguardia con cui dotare le sedi sparse nell’isola.

Dopo i saluti istituzionali, un primo bilancio è stato tracciato da Antonello Usai, presenti, fra gli altri, i direttori sanitario, Paola Nicolussi, amministrativo, Giorgio Tidore, e il presidente del consiglio di amministrazione Giovanni Carboni.

«Il compito dell’istituto – a detto a margine il direttore generale tornando sulle emergenze rappresentate da peste suina e blue tongue – è quello di favorire lo sviluppo e la ricerca, ma le istituzioni hanno il dovere di vigilare sull’osservanza di norme e divieti perché il servizio veterinario non può, da solo, far fronte a quelle emergenze». Notevole anche l’impegno dello Zooprofilattico sul versante dell’innovazione tecnologica se è vero che all’Expo 2015 la rete degli Izs, dieci istituti su tutto il territorio nazionale, affiancherà il ministero della Salute nella presentazione di un progetto all’avanguardia denominato Ars alimentaria.

«Si tratta – ha spiegato Antonello Usai – di un protocollo che consente di mettere in rete i risultati delle verifiche effettuate in Italia e all’estero sulle principali filiere degli alimenti in modo da avere non soltanto un disciplinare unico nel controllo alimentare, ma anche maggiore certezza nella tracciabilità delle produzioni a garanzia del consumatore finale».

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