La Nuova Sardegna

Il governo si occuperà della vertenza Alcoa

di Tamara Peddis

Presidio a Roma davanti al Mise. Gli operai ottengono la convocazione di un vertice per il 24 giugno

12 giugno 2014
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PORTOVESME. La vertenza Alcoa di Portovesme coinvolgerà anche la presidenza del Consiglio dei ministri nell’incontro del 24 giugno a Roma. È il risultato che i lavoratori e sindacati della fabbrica di alluminio, ieri nella capitale per una manifestazione di protesta davanti al ministero dello Sviluppo economico, hanno ottenuto nel corso della riunione con il vice ministro Claudio De Vincenti. Nell’incontro, animato da un serrato dibattito, le organizzazioni sindacali nazionali e territoriali presenti al tavolo, hanno messo in evidenza la necessità che il 24 giugno vengano affrontati due punti fondamentali. Innanzitutto, l’opportunità che si stringano i tempi, con la presentazione del piano industriale, della trattativa con la multinazionale svizzera Klesh, che ha formalizzato, secondo quanto sottolinea il Mise, la sua manifestazione di interesse per rilevare lo stabilimento chiuso nel dicembre 2012. Il secondo punto riguarda le modalità di manutenzione del sito dopo il 30 giugno, perché se la fabbrica dovesse essere rilevata, è importante, secondo i lavoratori, che gli impianti rimangano efficienti. Dal ministero, dove i lavoratori ieri, fin dal primo mattino, hanno allestito un sit in di forte protesta, con striscioni e bandiere, per ottenere maggiore attenzione da parte del Governo, è stato garantito che il 24 giugno al tavolo sarà presente insieme all’azienda, alla Regione e ai sindacati, anche un rappresentante della presidenza del Consiglio e il ministero del Lavoro. I lavoratori, oggi ancora nella capitale, faranno in modo che il tavolo fissato a fine mese si svolga a Palazzo Chigi, in quanto la delicata vertenza, per poter essere risolta deve ottenere, secondo gli operai e le organizzazioni sindacali, la massima attenzione e un forte potere politico. Il vice ministro ha anche assicurato che ci sarà l’erogazione alle regioni dei fondi per il pagamento degli arretrati della cassa integrazione in deroga. «Questo fatto ci ha tranquillizzato» dice Massimo Cara, della Rsu Alcoa, mentre Rosario Rappa, il segretario Fiom, si riserva di dare un giudizio definitivo dopo l’incontro del 24 giugno.

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