La Nuova Sardegna

In Gallura si cerca di ricucire lo strappo

di Giampaolo Meloni
In Gallura si cerca di ricucire lo strappo

Il sindaco Frediani: «Vogliamo la struttura, ma chiediamo che non vengano sacrificati altri servizi»

10 giugno 2014
2 MINUTI DI LETTURA





OLBIA. Niente barricate ma preoccupazione sì. Dai distretti sanitari della Asl numero 2 della Gallura arriva un atteggiamento favorevole per la struttura sanitaria che il Qatar e il Bambin Gesù vorrebbero avviare in Sardegna, nell’ex San Raffaele alle porte di Olbia. Dopo il via libera dichiarato dal distretto di Olbia (diciassette sindaci), anche il comitato di Tempio, riunito ieri per discutere la proposta, non ha osteggiato il progetto, come si prevedeva dopo le perplessità espresse dal sindaco di Calangianus Gio Martino Loddo nel consiglio comunale.

«Auspichiamo il decollo dell’ospedale San Raffaele di Olbia, anche se chiediamo di vigilare sulla salvaguardia del servizio pubblico», ha detto il presidente del comitato di distretto di Tempio, Romeo Frediani, sindaco di Tempio. «Sino a oggi il San Raffaele è stato il fallimento di tutti. Se il progetto dovesse vedere la luce noi saremo entusiasti, ma non vogliamo essere indicati come responsabili di un eventuale fallimento».

La riunione si è chiusa con una valutazione di apertura da parte dei 9 sindaci: «Dobbiamo stare uniti, perché il San Raffaele lo vogliamo tutti». Il sindaco di Calangianus Loddo spiega: «Ribadiamo che da parte del distretto non ci sono posizioni ostative. Ma non consentiremo che vengano sacrificate sull’altare di pretese sanitarie, anche legittime ma privatistiche, le esigenze pubbliche dei nostri amministrati». Il sindaco di Calangianus spiega i timori: «Continuo a restare fortemente preoccupato sul rischio di un sensibile ridimensionamento dei servizi sanitari, già enormemente deficitari nel territorio, e sulla cancellazione di altri».

Non mancano anche motivazioni forti sul futuro. Il presidente del distretto Frediani guarda ai benefici possibili: «Credo che da questa operazione si possa ottenere anche il massimo profitto per la riqualificazione del “Paolo Dettori” di Tempio, del quale si dovrà discutere con l’assessore regionale della Sanità».

Uno scenario di tutto vantaggio per la sanità territoriale ma anche per la Sardegna lo aveva già delineato il presidente del distretto di Olbia Antonio Satta, per il quale vantaggi concreti dovrebbero arrivare soprattutto dalla ricerca (che interessa molto al Qatar) e dalla specialistica alla quale guarda con maggiore interesse il Bambin Gesù. «Poi ci sono tutti gli aspetti del turismo sanitario che la felice posizione di Olbia e la qualità delle infrastrutture di cui siamo dotati possono soltanto agevolare», ha sottolineato il primo cittadino di Olbia Gianni Giovannelli. «Dire no – sentenzia – sarebbe delittuoso». Un futuro nel quale, con il progetto avviato, sia lo stato ricco di gas e petrolio e sia il Vaticano saranno entrati in modo significativo nel sistema sanitario della Sardegna.

In Primo Piano
Calcio Serie A

Al Cagliari non basta un gran primo tempo: finisce 2-2 la sfida con la Juve

di Enrico Gaviano
Le nostre iniziative