La Nuova Sardegna

L’inizio stagione è un flop pochi turisti e hotel vuoti

di Alessandro Pirina
L’inizio stagione è un flop pochi turisti e hotel vuoti

Giorgio Macciocu: maggio è stato un disastro, a giugno il rally ha evitato il peggio Prosegue la lotta contro il sommerso: il 60 per cento delle strutture è abusivo

09 giugno 2014
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SASSARI. Per il termometro l’estate è già cominciata, ma per alberghi e b&b è ancora primavera. O in alcuni casi pieno inverno. Nei mesi scorsi gli operatori del turismo sembravano molto fiduciosi sugli arrivi, avevano riposto grandi aspettative sui primi soli di stagione, ma per ora i numeri non gli stanno dando ragione. Solo negli ultimi giorni le città baciate dal rally hanno potuto iniziare ad assaporare l'aria estiva, ma sul resto dell'isola il cielo è ancora plumbeo. «Ci aspettavamo di più, è inutile negarlo – ammette Giorgio Macciocu, presidente regionale di Federalberghi –. Per la Sardegna il mese di maggio è stato molto negativo. Rispetto a un anno fa ci sono mancati i gruppi. La crisi evidentemente si è sentita parecchio anche tra i tour operator. E anche sul 2 giugno le aspettative erano nettamente superiori. Per il nostro settore il ponte della festa della Repubblica doveva essere il banco di prova per la stagione estiva, ma non ha dato i risultati sperati. I numeri precisi li avrò solo a fine mese, ma da quello che mi è stato comunicato da ogni parte dell'isola non è stato per nulla soddisfacente».

I primi segnali positivi, sostiene Macciocu, sono arrivati solo negli ultimi giorni grazie al mondiale di rally, che ad Alghero e Cagliari ha fatto registrare il pienone nelle strutture ricettive. «È stata una boccata d’ossigeno – dice ancora il numero uno degli albergatori –. Manifestazioni come questa sono un toccasana perché fanno ripartire l’economia e aiutano il turismo a crescere. Mi auguro che se ne organizzino di più. Ne abbiamo bisogno, perché è vero che l’estate 2014 dovrebbe far segnare una leggera ripresa del turismo, perlomeno questo è quello che viene fuori dalle prenotazioni, ma purtroppo si tratta di numeri che non danno grandi speranze. Non sono le cifre eclatanti di cui la Sardegna ha bisogno».

Per Macciocu il rilancio deve passare da una rivoluzione dei trasporti e da una maggiore promozione del marchio Sardegna. «I trasporti rimangono il problema numero uno. Forse sembriamo ripetitivi, ma la verità è che in questi dieci anni non è stata trovata una soluzione. L’ex governatore Cappellacci ha provato a mettere qualche toppa, ma il problema è rimasto tale. Mi auguro che ora Pigliaru riesca dove altri hanno fallito». Al secondo posto della lista delle cose da fare, un’operazione di marketing che abbia al centro la Sardegna. «Tocca alla Regione promuovere la sua immagine, poi noi privati faremo il resto. L’assessore al Turismo Francesco Morandi si è appena insediato e, quindi, prima di raccogliere dovrà seminare. Ma noi siamo pronti a collaborare per migliorare il nostro settore». Un settore che oggi deve fare i conti non solo con la crisi, ma anche col sommerso. Macciocu e la Federalberghi, nelle scorse settimane, avevano lanciato una provocazione proprio contro il mercato nero degli affitti, offrendo camere di albergo a 10 euro a notte. Una proposta choc che ha subito colto nel segno. «Il sommerso ci sta portando via il lavoro, le strutture ricettive stanno perdendo gran parte dei loro fatturati – spiega –. In base ai dati forniti dal Crenos il sommerso nel settore turistico supera in Sardegna il 60 per cento, circa 700 milioni di euro sfuggono alla registrazione. Noi stiamo facendo di tutto per farlo emergere, ma la nostra non è una guerra facile. Su internet ogni giorno è un proliferare di irregolari e abusivi che portano via il lavoro a chi come noi fa le cose in regola».

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