La Nuova Sardegna

L’antipolitica e il caldo svuotano i seggi

di Gianni Olandi
L’antipolitica e il caldo svuotano i seggi

La sfiducia verso gli amministratori e l’arrivo dell’estate portano l’affluenza ai minimi termini

09 giugno 2014
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ALGHERO. Il caldo, la presenza dello spettacolo del rally mondiale che proprio ieri ha celebrato la conclusione della corsa nell'area portuale, il richiamo della spiaggia per il primo bagno di stagione, ma forse soprattutto una ormai palese sfiducia verso il voto dopo le delusioni degli ultimi anni, sono le ragioni che hanno portato al disinteresse verso l'esercizio del diritto di voto.

«Stiamo andando a votare – dicono due coniugi, entrambi pensionati, prima di entrare nelle scuole elementari della Mercede – ce lo hanno chiesto, si tratta di un amico di famiglia e non potevano dire di no, ma ne avremo fatto volentieri a meno. Non cambia mai niente – dicono con rassegnazione – è tempo perso». L'antipolitica striscia quindi anche dentro le famiglie, delusioni e promesse non mantenute hanno costruito una sorta di diffidenza della gente normale verso la classe dirigente. Gli scandali, quelli nazionali ma anche di casa nostra, stanno facendo il resto.

«Io al voto non rinuncio – dice uno studente di medicina che frequenta l’università a Sassari –. Al primo turno ho votato il movimento 5 Stelle, ora al ballottaggio esercito comunque il mio diritto, uno dei pochi, ma credo che metterò nell'urna una scheda bianca. Non mi sarebbe dispiaciuto se fosse stata candidata Cicciolina». Pura protesta.

Arrivano in quattro, in ciabatte, con lo zainetto in spalla, sono pronte per la spiaggia, si vogliono togliere il problema del voto prima di andare al mare. Sono passate da qualche minuto le 10 del mattino. Il sole comincia a picchiare. «Uno dei candidati è amico di mio fratello – dice la più pratica – votiamo e andiamo in spiaggia». Non era proprio il caso di chiedere in base a quale convincimento esprimevano il voto.

Le amministrative algheresi arrivano dopo un lungo periodo di contraddizioni e in un momento nel quale sono sotto gli occhi di tutti le condizioni di decadenza della città e le inadempienze della politica.

«Voto per Mario Bruno – sostiene un elettore di una quarantina di anni senza che nessuno glielo abbia chiesto – spero che mantenga le promesse fatte in campagna elettorale». Non ci sono code, nei seggi gli elettori arrivano alla spicciolata, il dato di affluenza resta basso.

Una presidente di seggio sostiene che la ressa ci sarà in tarda serata, al fresco, magari dopo il rientro dal mare. Alle 19 però sembra che la maggior parte degli elettori sia rimasta sulla spiaggia: un crollo feroce rispetto al primo turno. Arrivano due suore, un sorriso, nessun commento, tirano dritte verso la loro sezione. All'ora di pranzo la banchina del porto registra la presenza di decine di migliaia di persone, i seggi sono semivuoti e comincia a fare caldo anche dentro le aule.

Il condizionamento non esiste. La giornata trascorre quindi con qualche sbuffo di attesa. Poi in tarda serata l'affluenza cresce, si fa più consistente, spuntano le prime file di elettori con il loro certificato in mano. Impossibile comunque e recuperare il crollo delle 19 quando si è registrata la percentuale di votanti del 27,74% 20 punti in meno del precedente primo turno. Con il dato di affuenza che infatti si inchioda al 45,6 contro il 63,9 di due settimane prima. Quando, va anche detto c'erano 251 candidati a consigliere comunale e forse, ieri, in molti sono proprio andati al mare.

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