La Nuova Sardegna

Un’area marina protetta nel paradiso di Capo Testa

di Antonello Palmas
Un’area marina protetta nel paradiso di Capo Testa

L’annuncio del ministro Galletti accolto con soddisfazione dal sindaco Pisciottu Il 18 e il 19 giugno l’amministrazione sarà a Roma per l’avvio dell’iter istitutivo

07 giugno 2014
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SANTA TERESA. C'è anche Capo Testa-Punta Falcone, a pochi chilometri da Santa Teresa, nel gruppo di quattro nuove aree marine protette che si andranno ad aggiungere alle 27 già esistenti in Italia. Il ministro dell'ambiente Gian Luca Galletti ha annunciato ieri che, in attuazione di quanto previsto nella legge di stabilità 2014, è stato avviato l'iter per l'istituzione di una nuova Amp sarda che amplia la tutela dei litorali italiani; interessate dalla decisione anche il Conero, sul litorale adriatico presso Ancona; Torre Calderina, in Puglia, sulla costa barese tra Bisceglie e Molfetta; e Capo Milazzo, in Sicilia.

Il 18 e 19 giugno le regioni interessate e le amministrazioni locali competenti sono state convocate a Roma per l'avvio del procedimento istitutivo. Le attività istruttorie di carattere scientifico e gli studi relativi saranno svolti, per il ministero, dall'Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale).

«Il vero tesoro italiano è la sua grande bellezza e varietà naturale e paesaggistica, la suggestione del suo mare e delle sue coste – afferma Galletti. – Integrare questo tesoro con quattro nuove gemme significa innalzare il livello di protezione del nostro ambiente ma anche ampliare l'offerta del turismo sostenibile italiano con nuove mete di enorme interesse, capaci di stimolare iniziative e attività di crescita economica e occupazionale per queste aree, qualificando ulteriormente la proposta ambientale del sistema-paese».

Soddisfazione a Santa Teresa nell'apprendere la notizia, ma nell'amministrazione è evidentemente ancora vivo il ricordo del fallimento del primo progetto di istituzione di una Amp a Capo Testa, quando un forte movimento di opposizione antiparco riuscì a vanificare il tentativo in piena campagna elettorale. «È un risultato che noi abbiamo favorito – commenta il sindaco Stefano Pisciottu –; ci siamo mossi per riprendere il filo interrotto. Ora credo che le prospettive siano diverse rispetto ad allora. Ma inizia un percorso non semplice, occorre istituire un organismo di gestione. Le Amp, infatti, godono ormai di finanziamenti limitati, bisogna studiare un piano. E poi c'è il tema dell'aggiornamento degli studi scientifici».

Antonella Occhioni, delegata comunale all'ambiente: «Sono contentissima, se la parte terrestre di Capo Testa era già preservata come area Sic, occorreva una tutela di quella marina. Se l’Amp fosse già stata istituita, avremmo avuto meno difficoltà in occasione dell’inquinamento E-On di 2 anni fa». E ancora: «Capo Testa è il nostro “Colosseo” (esistono tracce della presenza romana, ndr) e dal punto di vista turistico sarà possibile fornire un'offerta di maggiore qualità. Già cerchiamo di spingere su una fruizione dell’ambiente ecosostenibile, con iniziative sportive adeguate. Ma l’Amp sarà una risorsa in più per un centro votato al turismo come il nostro. E un’arma in più contro il pericolo sempre presente del passaggio delle navi cargo nelle Bocche».

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