La Nuova Sardegna

Regione, stop al bonus ai dirigenti

di Alessandro Pirina
Regione, stop al bonus ai dirigenti

Demuro: «La nostra giunta non ha responsabilità, ma ora valuteremo il merito»

07 giugno 2014
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CAGLIARI. Presto i dirigenti della Regione riceveranno un imponente bonus che andrà ad aggiungersi allo stipendio mensile. Un premio importante che da anni viene ripartito a prescindere dalla loro produttività o efficienza. Ma potrebbe trattarsi dell’ultima volta. All’assessore agli Affari generali, Gianmario Demuro, questa distribuzione senza distinzioni non piace e, infatti, annuncia che la Regione è impegnata a redigere un Piano delle performance e a costituire l’Oiv, un organismo indipendente di valutazione, che avrà il compito di certificare il raggiungimento degli obiettivi dei dipendenti. «Al momento dell’insediamento del presidente Francesco Pigliaru e dei suoi assessori la procedura era già stata conclusa – sottolinea il titolare degli Affari generali –. Nè la definizione dell’ammontare del premio nè la valutazione del singolo dirigente, ma neanche l’autorizzazione alla sua erogazione, erano nella disponibilità della giunta in carica».

Per la Regione targata Pigliaru, dunque, l’obiettivo vuole essere l’innalzamento della qualità dell’amministrazione. «Le riforme, e prima fra tutte la riorganizzazione della macchina regionale – afferma l’assessore – sono al primo posto nelle priorità della Giunta. La valutazione di chi lavora nell’amministrazione regionale è un fattore strategico della riorganizzazione. Fin dal primo incontro con le organizzazioni sindacali ho indicato nella valorizzazione delle risorse umane un obiettivo primario. La semplificazione amministrativa e la reingegnerizzazione dei processi sono i principi a cui ci stiamo ispirando nella definizione del nuovo piano. Il lavoro per la definizione del nuovo sistema di valutazione è ormai in uno stadio avanzato. Ogni dipendente, dirigenti e non solo deve avere obiettivi chiari, raggiungibili e misurabili. Il Piano e l’organismo di valutazione saranno gli strumenti per raggiungere lo scopo, ma nel frattempo abbiamo già chiesto a tutti i dipendenti di contribuire, nel rispetto dei ruoli, alla costruzione di una amministrazione efficiente. E abbiamo riscontrato la voglia da parte loro di sfatare il luogo comune del fannullone».

La rivoluzione di Demuro, ovviamente, non avrà efficacia retroattiva e per quest’anno i dirigenti potranno ancora dividersi in 150 quote i quasi 4 milioni di bonus. Più o meno 40 milioni a dirigente da aggiungere allo stipendio. Un premio che, istituito nel 2008, dovrebbe essere ripartito in base ai risultati raggiunti durante l’anno, ma così non avviene e tutti i dirigenti ricevono da anni la stessa cifra, calcolata in base alla loro funzione.

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