La Nuova Sardegna

Agguato a Lula ferito l’ex vicesindaco

di Pier Luigi Piredda e Bernardo Asproni
 Agguato a Lula ferito l’ex vicesindaco

Giovanni Cabua è stato centrato alla spalla e al fianco da due fucilate Il killer ha atteso la vittima davanti al maneggio nelle campagne del paese

05 giugno 2014
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LULA. Due fucilate sparate da una decina di metri. Una ha raggiunto Giovanni Cabua, 69 anni, impresario edile e vicesindaco del paese a cavallo degli anni Novanta, a una spalla e l’altra al fianco. Un agguato in pieno giorno, poco dopo le 17, nella località di Nurai, lungo una strada di penetrazione agraria alle falde del Montalbo che costeggia l’azienda agricola di famiglia dove il figlio Pietro gestisce il maneggio di cavalli “Arcade”. Giovanni Cabua è ferito gravemente, ma non correrebbe pericolo di vita. I pallettoni l’hanno raggiunto al fegato e a un rene e gli avrebbero anche fratturato una clavicola. È ricoverato in Rianimazione all’ospedale San Francesco di Nuoro con prognosi riservata.

L’agguato poco dopo le 17, quando il sole era ancora alto nel cielo. L’anziano impresario di Lula era arrivato fino al punto della recinzione dell’azienda dove c’è un passaggio, utilizzato proprio per portare il foraggio ai cavalli che pascolano liberi nel tancato. L’impresario, che aiuta il figlio nella conduzione dell’azienda agricola, aveva percorso la strada per qualche centinaio di metri alla guida di un “dumper”, un piccolo trattore con un braccio elevatore. Si è fermato davanti all’ingresso, è sceso e ha scaricato il fieno. I cavalli non si sarebbero avvicinati subito, come di consueto, ma Cabua non poteva certo immaginare che avevano fiutato qualcosa, che erano spaventati. Sistemato il foraggio, è così ritornato indietro sui suoi passi.

Appena si è inchinato per richiudere la recinzione, le fucilate. Due. In rapida successione. Esplose probabilmente da un killer appostato dietro gli alberi dall’altra parte della strada. Protetto anche dal “dumper”, di traverso in mezzo alla stradina di penetrazione agraria.

Nonostante le ferite, Giovanni Cabua non ha perso la lucidità: è infatti riuscito a trovare la forza per telefonare al figlio Pietro che, mentre correva verso il luogo dell’agguato per soccorrere il padre, ha chiamato il 118 per chiedere l’immediato intervento di un’ambulanza e allertato carabinieri e polizia. I soccorsi sono partiti immediatamente: prima la Croce Verde 118 di Lula e poi è stato anche attivato anche l’elisoccorso. A Nurai è così atterrato l’elicottero dei vigili del fuoco con l’équipe medica, che ha provveduto a stabilizzare il ferito per permettergli di affrontare il breve volo fino all’ospedale San Francesco di Nuoro. Dove è arrivato intorno alle 18 e subito è stato trasferito in terapia intensiva al pronto soccorso per essere sottoposto ai primi esami. Le sue condizioni sono inizialmente apparse molto gravi, anche se non ha mai perso conoscenza. Ma a tarda ora le sue condizioni si sono stabilizzate, tanto da lasciare trasparire un cauto ottimismo da parte dei medici.

Nel frattempo, nelle campagne di Nurai erano intervenuti i carabinieri della compagnia di Bitti, al comando del capitano Fabio Saddi, della stazione di Lula e quelli del reparto operativo di Nuoro al comando del capitano Luigi Mereu. Seguiti dagli specialisti della scientifica che hanno eseguito i rilievi fino a notte fonda, alla ricerca di tracce che possano portare allo sparatore. Che era appostato nella boscaglia ai margine della stradina di penetrazione agraria che collega il Santuario di Su Meraculu con la Pedemontana Lula-Sant’Anna. Una zona dove è facile nascondersi e agire senza possibilità di essere visti, nonostante quella dell’agguato fosse un’ora di passaggio dei pastori che rientrano in paese. Una fucilata ha colpito di striscio anche un cavallo nel recinto.

Giovanni Cabua, originario di un paese del Campidano, si era stabilito a Lula molti anni fa per motivi di lavoro e ha sposato una lulese. È padre di tre figli: una femmina e due maschi, di cui uno, Pietro, da alcuni anni ha realizzato il maneggio di cavalli. Già preso pesantemente di mira in passato.

Giovanni Cabua è anche stato vicesindaco di Lula, nella giunta guidata da Mariangela Marras, sino al luglio del 1992, quando un attentato in contemporanea portò alle dimissioni sue e del sindaco e, di conseguenza, della giunta e dell’intero consiglio, aprendo la strada a 10 anni di commissariamento. Di fede sardista, da allora ha rallentato l’impegno politico, continuando la sua attività in campo edilizio, lavorando bene nonostante la crisi. Appena la notizia dell’attentato si è diffusa in paese, in tanti sono andati a portare la solidarietà a casa della famiglia duramente provata e anche sul luogo dell’agguato dove i carabinieri stavano cercando di ricostruire la dinamica.

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