La Nuova Sardegna

Voci di Maggio: dal rap al rock i suoni dell’identità

di Pasquale Porcu
Voci di Maggio: dal rap al rock i suoni dell’identità

Sassari, in piazza d'Italia si è conclusa la prima tappa della manifestazione, sul palco gli Istentales con Paola Turci ed Eugenio Finardi

02 giugno 2014
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SASSARI. Gran finale con tutti gli ospiti sul palco, consegna di targhe (un Candeliere a Paola Turci e la maschera dei Merdules a Finardi), abbracci e momenti di commozione. In particolare quando sono saliti sul palco i quaranta alunni della scuola “Putzolu” di Olbia, che nell’alluvione dello scorso novembre oltre a subire notevoli danni ha perso un bambino. Parliamo di ieri sera in piazza d’Italia, dove si è conclusa la prima tappa della manifestazione Voci di maggio. Un fiume di musica ma soprattutto una grande festa, con al centro i sapori e l’artigianato della Sardegna.

Il programma ha preso il via al mattino al Teatro Civico, per proseguire durante tutta la giornata sino al clou in piazza d’Italia, con il concerto presentato da Giuliano Marongiu e che ha visto in apertura la anteprima in pubblico dell’ultimo disco degli Istentales. Poi via alla ricchissima scaletta della serata, che prevedeva l’esibizione degli ospiti di questa edizione della rassegna. Per primi sono saliti sul palco gli Etnias, che hanno aperto le danze con "Isola in festa".

Difficile riassumere una serata così ricca, nella quale le struggenti note di "No potho reposare" si sono mescolate ai brani più celebri di Tullio De Piscopo, di Eugenio Finardi e di Paola Turci, passando per "Certe notti" e "Urlando contro il cielo" di Zero 20 e i bran del rapper Loo'pen. Un caleidoscopio vivo dei mille colori della musica sarda, con l’intramontabile"Procurade 'e moderare" degli Amici del folklore di Nuoro diretti da Tonino Paniziutti, i brani del Coro di Usini diretto da Mario Tedde e il poetico "Su bolu 'e s'astore" del coro Su Nugoresu di Nuoro diretto da Michele Turnu. Il colpo di teatro ha le vesti di un carro a buoi che trasporta gli artisti e attraversa piazza d'Italia, preceduto dai Boes e dai Merdules di Ottana.

Nel terzo blocco dello spettacolo la campagna ha lasciato spazio alla città, con il saluto del presidente dell’Intergremio Salvatore Spada e del neosindaco Nicola Sanna. Non c’era invece l’assessore regionale al Turismo Francesco Morandi, la cui presenza era stata inizialmente annunciata.

Pubblico comunque caldissimo. Un grande boato ha accolto la notizia della vittoria della Dinamo a Milano e molti applausi hanno seguito le performance di Alberto Bertoli e di Paola Turci. Ma la festa è stata soprattutto per gli Istententales, che da soli e insieme ad Eugenio Finardi hanno eseguito i brani del nuovo cd e i classici della band barbaricina: "Troppo tardi", "Bene benios", "Istentales". Con "Narami" (cantata con i bambini delle scuole di Olbia) scende qualche lacrimuccia.

Interessanti i set degli Istentales con il rapper Looo’pen e con Alberto Bertoli. Ovviamente non potevano mancare brani come “A muso duro” e “Via Roma”, che racconta gli scontri dei pastori con le forze dell’ordine di fronte alla sede del Consiglio regionale. Ma il repertorio del gruppo di Gigi Sanna è vasto. E quindi c’è spazio per "Isola ribelle" e "La forza dell'amore" con Finardi, che ha condiviso con gli Istentales anche "Extraterrestre" e "Amore diverso".

Gran finale con Tullio De Piscopo, in un crescendo di ritmo e di poesia : “Il testamento del poeta” (con la voce di Roberto Vecchioni), “Campagna amica”, “Lettera”, “Boboreddu”, “Stop bayon”, “Die manna”. In chiusura, l’inaffondabile “Andamento lento” ha preceduto una singolare interpretazione del “Requiem” di Verdi. Davvero una grande serata.

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