La Nuova Sardegna

Da destra a sinistra è un coro: siamo sereni

di Alessandro Pirina
Da destra a sinistra è un coro: siamo sereni

Sanciu: «Ho usato l’assegno per un convegno, ma l’alluvione ha distrutto locandine e brochure»

30 maggio 2014
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CAGLIARI. Ostentano tutti serenità, giurano di aver agito sempre secondo la legge e non vedono l’ora di sedersi davanti al magistrato per chiarire la propria posizione. Da destra a sinistra, la reazione a questa nuova inchiesta sui fondi dei gruppi consiliari è la stessa. «Sono serenissimo – afferma Attilio Dedoni, attuale capogruppo dei Riformatori –, perché mi sono sempre comportato secondo la legge. Quando mi è arrivato l'invito a comparire non ho voluto sapere niente e ho dato tutto in mano all'avvocato. Sono certo che alla fine la giustizia trionferà». «Sarà l’occasione per dimostrare la mia totale estraneità all’autorità competente – aggiunge Domenico Gallus, ex-consigliere di Fortza Paris –. Ho sempre agito seguendo il regolamento e utilizzando i fondi esclusivamente per attività politico-istituzionale. Sono stato per 10 anni sindaco di Paulilatino e ho sempre impostato ogni mia attività avendo come stella polare l'onestà e la trasparenza. Aspetto di chiarire tutto subito e così emergerà quello che deve emergere, cioè che mi sono comportato sempre secondo le regole». Si definisce «serenissimo» anche l’ex-senatore di Forza Italia, Fedele Sanciu, in Consiglio regionale per soli due anni e mezzo, dal 2004 al 2007. «Devo verificare la destinazione dell'assegno contestato. Dovrebbe trattarsi di un convegno che organizzai a Olbia, al Geovillage. Se fosse stato un mio assegno non avrei avuto problemi a recuperarlo, ma ho sempre preferito fare riferimento al gruppo. Sarei voluto andare a cercare locandine e brochure, ma purtroppo tutto il mio archivio è andato distrutto con l'alluvione». Stupore e incredulità sono i sentimenti provati ieri da Ciriaco Davoli, ex-tesoriere di Rifondazione comunista. «Aspetto di essere convocato dal magistrato per chiarire la mia posizione. Non sono mai andato oltre la legge, ho utilizzato i fondi sempre e solo per attività politico-istituzionali. Io ero il tesoriere del gruppo e sinceramente mi ha sorpreso questo invito a comparire». Cade dalle nuvole Pasquale Onida, Fortza Paris, che in quella legislatura sedette nell’aula di via Roma per un solo anno, perché poi fu eletto presidente della Provincia di Oristano. «Non mi è ancora arrivato nulla, ma sono tranquillo. È giusto che vengano fatte le verifiche, ma sono certo che tutti gli uomini politici non classificabili come disonesti non abbiano mai usato risorse pubbliche a fini privati». Dopo l’iscrizione nel registro degli indagati Onida annuncia che potrebbe anche lasciare l'incarico di commissario del Medio Campidano. Non avrebbero ancora ricevuto l’avviso né l’ex-An Matteo Sanna né il senatore di Sel, Luciano Uras, ai tempi esponente di Rifondazione, ma entrambi si dicono sereni e pronti a essere sentiti dall’autorità giudiziaria.

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