La Nuova Sardegna

La replica del sindaco di Dorgali «È solo uno studio preliminare»

La replica del sindaco di Dorgali «È solo uno studio preliminare»

Angelo Carta: abbiamo lavorato di concerto con Soprintendenza e Ufficio tutela del paesaggio Tra i due paesi una lunga controversia sul confine che è finita anche davanti al Consiglio di Stato

29 maggio 2014
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DORGALI. Il sindaco di Dorgali, Angelo Carta, è in consiglio regionale, dove è stato eletto nel febbraio scorso, quando riceve la telefonata del cronista che lo informa dell’avvio delle ostilità sul caso Tiscali da parte del Comune di Oliena. «Cado dalle nuvole – dice Carta – agli amministratori olianesi abbiamo inviato un progetto da esaminare in una conferenza di servizi alla quale dovranno partecipare assieme ad altri enti e istituzioni. Li abbiamo invitati a esprimere un parere, non c’è nessun atteggiamento di prevaricazione da parte nostra. Cercano pubblicità, evidentemente, e lo fanno nel modo peggiore». Poi, pian piano, allo stupore subentra l’irritazione. «È davvero una sciocca diatriba, che vede puntualmente il Comune di Oliena scagliarsi contro Dorgali per un territorio sul quale, se proprio vogliamo dirla tutta, ha una competenza davvero minima». In che senso, sindaco? «Anni fa l’amministrazione comunale, allora guidata dal sindaco Bobore Fele, si rivolse persino al Consiglio di Stato per fare chiarezza sul confine. Una mossa davvero incauta, perché la sentenza stabilì che il Comune di Oliena ha competenza amministrativa solo sul 5 per cento di Tiscali. Il restante 95 è in territorio di Dorgali. Veda lei. E infatti chi visita Tiscali paga il biglietto al nostro Comune dal 1995».

«Ma il problema non è questo – continua Carta –. L’amministrazione di Dorgali ha ricevuto un finanziamento regionale di 735mila euro per il recupero paesaggistico e ambientale del sito archeologico di Tiscali». A questo punto qualcuno potrebbe evidenziare come più o meno nello stesso periodo Carta fosse, oltre che sindaco di Dorgali, assessore regionale ai lavori pubblici, ma andiamo avanti. «Abbiamo affidato il progetto a un professionista che ha lavorato di concerto con la Soprintendenza ai beni archeologici e l’Ufficio tutela del paesaggio», continua Carta.

Gli amministratori di Oliena se la prendono in particolare con la scalinata in legno che attraverserebbe in lungo e largo l’area archeologica per agevolare i visitatori. Lo stesso Ufficio del paesaggio, in una nota del febbraio scorso del dirigente Giuseppe Furcas, dice che dal progetto preliminare «deve essere eliminata la scalinata con vista su villaggio e finestra» (sic), consigliando al suo posto «percorsi adagiati sul terreno naturale con eventuali elementi lignei di sostegno e materiale lapideo di piccola pezzatura, simile all’esistente». «Lo sappiamo benissimo – continua Carta – E conosciamo anche le osservazioni della Soprintendenza. Quella scala non si farà. La polemica è scellerata e pretestuosa. Il nostro progetto si discuterà in una conferenza di servizi dove, assieme a Ufficio tutela, Soprintendenza e Servizio tutela della natura, definiremo il piano delle opere da realizzare. Ci saranno anche gli amministratori di Oliena, che evidentemente, in modo folle e scorretto, hanno cercato la ribalta mediatica per far scoppiare un caso che non esiste». (p.me.)

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