La Nuova Sardegna

Fondi ai gruppi, in aula la supertestimone

Fondi ai gruppi, in aula la supertestimone

Venerdì Ornella Piredda racconterà ai giudici la vicenda che ha dato origine all’inchiesta in Regione

25 maggio 2014
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CAGLIARI. Arriva il giorno della grande accusatrice: il 30 maggio Ornella Piredda sarà in tribunale a ricostruire punto per punto la vicenda che ha portato al giudizio per peculato aggravato ventiquattro consiglieri regionali e a un’inchiesta che coinvolge con la stessa gravissima accusa quasi settanta onorevoli ed ex onorevoli sardi. È stato il pm Marco Cocco ad accogliere l’istanza presentata all’ultima udienza dall’avvocato Andrea Pogliani, che patrocina l’ex funzionaria regionale come parte lesa nel procedimento. La Piredda ha chiesto di essere sentita subito per ragioni legate alla salute, il magistrato ha voluto accontentarla modificando il programma delle audizioni testimoniali d’accusa. Quello di venerdì prossimo sarà il momento clou del dibattimento, che riguarda diciotto consiglieri: la Piredda racconterà nei dettagli la vicenda del mobbing, che riguarda l’ex capogruppo del misto Giuseppe Atzeri – imputato anche di maltrattamenti, lesioni personali e abuso d’ufficio – e sarà chiamata a confermare quanto poi è emerso con chiarezza dagli atti e dai documenti acquisiti dalla Procura: i consiglieri si dividevano in parti uguali i fondi destinati all’attività del gruppo e li spendevano senza alcun rendiconto. Lei chiedeva i giustificativi e per questo venne emarginata, demansionata e punita con un taglio dello stipendio. Il suo esame sarà importante anche per verificare la posizione dell’ultimo indagato, l’ex segretario del gruppo misto Angelo Sanna: è accusato di aver intascato o comunque usato impropriamente una cifra vicina ai 200 mila euro, ma l’ipotesi emersa nelle ultime settimane è che Sanna sia stato complice di Atzeri nell’uso illegale dei soldi all’insaputa degli altri membri del gruppo misto. Ipotesi che spiegherebbe l’accanimento di Atzeri nei confronti della Piredda: il timore era che altri onorevoli venissero a sapere come i due amici, entrambi del psd’az, si spartivano gran parte dei fondi escludendo il resto del gruppo consiliare. Facile prevedere che l’ex funzionaria venga sottoposta a un fuoco di fila da parte delle difese: la sua testimonianza resta il perno dell’accusa ed è da lei che l’inchiesta è partita, per poi allargarsi a tutti i gruppi politici nelle legislature Soru e Cappellacci. Resta un punto interrogativo sulla possibilità, richiesta dall’avvocato Pogliani, che i reati riferiti alla Piredda – quelli di cui è accusato Atzeri – possano essere stralciati dal procedimento principale. Il tribunale presieduto da Mauro Grandesso si è riservato la decisione su questo punto. Per adesso si parte con l’esame della Piredda, poi si vedrà. (m.l)

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