La Nuova Sardegna

la PREVENZIONE DELLA REGIONE

Scatta il piano antincendi, chiesto il terzo Canadair

di Alfredo Franchini

CAGLIARI. Eccolo il piano antincendi per la prossima estate. L’assessore all’Ambiente, Donatella Spano, l’ha presentato in una conferenza «allargata» a tutti i protagonisti della lotta al fuoco:...

24 maggio 2014
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CAGLIARI. Eccolo il piano antincendi per la prossima estate. L’assessore all’Ambiente, Donatella Spano, l’ha presentato in una conferenza «allargata» a tutti i protagonisti della lotta al fuoco: Protezione civile, Corpo forestale, Vigili del fuoco, Ente foreste. La Regione mette sul tavolo 55 milioni di euro per combattere il fuoco che negli ultimi quarant’anni, ha distrutto 36.791 ettari di superficie con una media annua di 3.293 focolai d’incendio.

Le basi. La battaglia sarà condotta con due Canadair (ma la Regione ne vuole un terzo), e forse un elitanker. Sei le basi operative (Pula, Villasimius, Mandas, Santa Teresa di Gallura, San Teodoro e la Maddalena) con richiesta di un’altra attivazione sull’isola di San Pietro.

Undici elicotteri (dislocati a Fenosu, Marganai, San Cosimo, Limbara, Anela, Farcana, Sorgono, Bosa, Alà dei Sardi, Pula, Villasalto), 600 autobotti, 9.477 operatori fra volontari, barracelli e personale di Corpo forestale e Ente foreste. «È importante che la macchina funzioni al meglio», afferma l’assessore Spano, «e quest’anno siamo partiti con un anticipo di due settimane. I tempi sono stati rispettati e ora tutti hanno gli strumenti per attivare le attività della campagna che s’inizia ufficialmente il primo giugno». Per la buona riuscita, però, serve la collaborazione degli Enti locali.

Protezione civile. Il direttore della Protezione civile Giorgio Cicalò, spiega: «La prevenzione è lo strumento principale a partire da quella che deve essere garantita a livello locale. È necessario che ogni comune adotti un piano di protezione civile per il rischio incendi e anche questo non basta: tutti i cittadini devono conoscere le procedure e sapere come comportarsi in caso di incendio».

Appello. Dal responsabile del Corpo forestale, Carlo Masnata, viene un appello: «Il problema del fuoco attualmente è affidato solo a chi è chiamato a spegnerlo ma io faccio appello ai cittadini che concorrono con l’apparato di prevenzione, magari con le telefonate al numero 1515 per segnalare ogni focolaio. Ma anche per instaurare comportamenti responsabili. Gli incendi colposi sono pochi ma dovete sapere che per imperizia, negligenza e imprudenza si sviluppano circa 500 incendi l’anno».

Vigili del fuoco. Sulla stessa linea anche Silvio Saffioti, dirigente generale dei Vigili del Fuoco: «Ognuno dovrebbe conoscere la situazione del proprio insediamento dal punto di vista personale anche consultando i piani di emergenza comunale per il rischio incendio boschivo. E a quel punto al cittadino spetta il compito di predisporre una procedura da attuare in caso di emergenza. L’autoprotezione è la sensibilizzazione più importante che vogliamo fare».

L’Ente Foreste è il soggetto più impegnato come mezzi e uomini nella campagna antincendi - ricorda il dirigente dell’Ente Paolo Loddo: «Questo consente di poter sfruttare in maniera sinergica tutti i nostri operatori», dice Loddo, «e i nostri 320 mezzi».

Comuni. Le risorse finanziarie del piano antincendio sono inferiori di circa cinque milioni di euro, rispetto al 2013, perché il personale andato in pensione non è stato sostituito. La parola passa ai Comuni.

L’assessore all’Ambiente, Donatella Spano, riassume la situazione: «Fino al 15 maggio 219 Comuni hanno elaborato e trasmesso il piano per il rischio di incendi di interfaccia, diciassette hanno adottato e trasmesso il piano di tipo speditivo e 141 non hanno trasmesso alcun atto di pianificazione. Dovranno farlo entro il 10 giugno».

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