La Nuova Sardegna

Lettera minatoria con cartuccia a un dirigente comunale

di Serena Lullia
Lettera minatoria con cartuccia a un dirigente comunale

Arzachena, la busta indirizzata a Stefano Forgiarini è stata spedita dalla Corsica

16 maggio 2014
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ARZACHENA. Una lettera minatoria, con all’interno una cartuccia da caccia vuota, è stata recapitata ieri al dirigente comunale del settore Affari generali e Personale, Stefano Forgiarini. Il plico è arrivato sulla scrivania del funzionario ieri mattina attraverso la consegna della posta. La busta è stata spedita dalla Corsica. All’interno, insieme alla cartuccia, un biglietto scritto a mano. Grafia volutamente incerta. Poche parole, chiarissime. Te ne devi andare. Il dirigente di Arzachena ha sporto denuncia.

I carabinieri portano avanti le indagini per risalire agli autori di questo gesto. Forgiarini, che è anche avvocato, ha ripercorso davanti al militari l’ultimo anno di lavoro come dirigente. Il funzionario guida un settore strategico per il Comune, ma che nulla ha a che vedere con i grandi interessi di Arzachena e della Costa Smeralda. Urbanistica e mattone. Gli Affari generali si occupano delle vertenze legali, forniscono ai settori del Comune supporto tecnico in materia giuridica e contrattuale. Il Personale è il settore che distribuisce le risorse umane per far funzionare la macchina amministrativa.

Dal mese di novembre del 2012 al marzo 2013 Forgiarini aveva ricoperto ad interim la carica di dirigente del settore Turismo. Fino alla riorganizzazione dell’intero settore dirigenziale del comune di Arzachena datato marzo 2013. Un provvedimento storico, che dopo decenni aveva cambiato tutte le posizioni ai vertici dei settori, dalla Polizia locale all’Urbanistica ai Lavori pubblici.

La solidarietà. Immediata la solidarietà del sindaco Alberto Ragnedda al funzionario e la condanna del gesto intimidatorio. «Sono vicino al dirigente Forgiarini, verso il quale nutro una grande stima, umana e professionale – dichiara il primo cittadino –. Fatti come questi sono di una gravità assoluta e vanno stigmatizzati. I dirigenti firmano e preparano atti applicando la legge. È inaccettabile che si usino minacce e intimidazioni se non si è d’accordo su alcune scelte. In un paese democratico questi metodi si possono solo condannare».

Il precedente. La lettera a Forgiarini segue di alcune settimane un’altra lettera al veleno. Con una missiva, questa volta scritta al computer e recapitata in Comune a mano, forse da un corvo, un anonimo “cittadino onesto” accusava il sindaco Alberto Ragnedda, l’assessore all’Edilizia privata Gianni Baffigo e il delegato alle Attività produttive Franco Carletti, di essere pronti a intascare tangenti per 200 mila euro. Secondo l’accusatore i soldi sarebbero serviti per autorizzare la società del Qatar a installare a Porto Cervo il villaggio del lusso firmato Harrods. Il sindaco aveva denunciato pubblicamente il gesto e reso pubblico il contenuto della lettera. Dura la condanna dell’atto «dietro cui si nasconde una strategia mafiosa che punta a impedire all'amministrazione di fare scelte diverse dal passato e fare scelte di rottura, per l’interesse di tutti e non di pochi».

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