La Nuova Sardegna

I servizi segreti a caccia di cervelli: futuri 007 anche dall’isola

di Felice Testa
I servizi segreti a caccia di cervelli: futuri 007 anche dall’isola

Il sottosegretario Minniti all’università di Cagliari. I ricercatori: sistemi di difesa per “QR code” e foto sul web

16 maggio 2014
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CAGLIARI. «Le trombe di Gerico furono un’operazione di intelligence, forze speciali che agirono nella città nemica sotto copertura». Il senatore Marco Minniti, sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega ai servizi segreti, la prende alla lontana per spiegare agli studenti dell’università di Cagliari, nel corso del convegno “La ricerca sulla cyber intelligence: al servizio della sicurezza del paese e dei cittadini”, cosa è l’intelligence in una moderna democrazia e quali siano i suoi compiti.

«Il nostro è un roadshow nelle università italiane, cominciato a Torino, che ha già toccato 16 università italiane. Rappresentiamo l’intelligence in un luogo di eccellenza come l’università», dice agli studenti raccolti nell’aula magna dedicata a Maria Lai maestra nell’intrecciare i fili sulla tela come maestri sono i servizi segreti nel collegare le informazioni. Forse ci sarà ancora bisogno di uomini rana con lo smoking sotto la muta, ma ai tempi di internet la partita si gioca sull’informazione e nello spazio del web. Le “barbe finte” italiane hanno sempre più bisogno di cervelli e di super tecnici per far fronte ai pericoli che arrivano dal cyber terrorismo e dalla tecnologia.

«Devo dire che il nostro è un roadshow di successo – sottolinea con soddisfazione Minniti – . Abbiamo avuto un numero eccezionale di contatti, oltre 7mila, più dell’intero organico della struttura. Certo – dice il sottosegretario – se i servizi si chiamano segreti, allora segreti devono restare, però con il governo Renzi si è avviato un processo di trasparenza importante. Il segreto di Stato esiste ancora – spiega a scanso di equivoci – ma su reati di particolare gravità non si può invocare. L’operazione che ha fatto il presidente del Consiglio è declassificare atti che riguardano un periodo cruciale della storia del nostro Paese, quello che va dal 1969 al 1984, gli anni delle strategie della tensione, del terrorismo, da piazza Fontana al Rapido 904, a Goia Tauro, Brescia e Ustica. Tutta la documentazione verrà resa pubblica, chiunque potrà andare all’Archivio di Stato e prendere visione delle carte».

L’università di Cagliari è già una punta d’eccellenza nel settore della ricerca di strumenti utili all’intelligence. «L’attenzione del Sistema di informazione per la sicurezza della repubblica – afferma il rettore Giovanni Melis – per il nostro ateneo è importante perché il mondo universitario è centro di produzione di ricerca scientifica e centro di alta formazione. Possiamo quindi collaborare per generare un interesse verso nuove opportunità di lavoro per i nostri laureati e verso occasioni di collaborazione sulla ricerca scientifica dei nostri gruppi di lavoro».

Uno di questi è guidato da Fabio Roli, ordinario di Sistemi di elaborazione delle Informazioni dell’Ateneo di Cagliari: «La ricerca scientifica è fondamentale per la difesa della nostra sicurezza nazionale – dice – per cui è necessario intensificare il rapporto dell’intelligence con la ricerca di frontiera».

In questo senso vanno due progetti di ricerca nati dal gruppo di Roli: il primo è firmato da Cristian Milia, giovane laureato che ha sviluppato un’applicazione per Android che legge i “QR code” e svela se il sito a cui indirizzano può scaricare dei virus sul pc, e il secondo, messo a punto da un dottorando di ricerca, Riccardo Satta, in grado di risalire alla paternità di un’immagine postata sul web.

Due i progetti di ricerca dell’università cagliaritana: “Cyber Road”, in cui l’Ateneo di Cagliari è il capofila di 20 partner incaricati di scrivere il Piano strategico europeo per la ricerca sui crimini e il terrorismo informatico, e “IllBuster” (cacciatore di attività illegali), in cui l’Università cagliaritana guida un consorzio di 10 enti per creare un sistema informatico di supporto in grado di scandire continuamente il web alla ricerca di contenitori di attività illegali, in collaborazione con Guardia di Finanza e Poste italiane.

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