La Nuova Sardegna

Mucca pazza, nuovo caso: grave una donna di 74 anni

di Mauro Lissia
Mucca pazza, nuovo caso: grave una donna di 74 anni

Cagliari, ricoverata al Brotzu anziana colpita dalla sindrome di Creutzfeldt-Jacob

14 maggio 2014
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CAGLIARI. C’è un nuovo caso della malattia di Creutzfeldt-Jacob (Mcj), di cui è considerata una variante la Bse o morbo della mucca pazza: ha colpito una donna cagliaritana di 74 anni, che ora si trova ricoverata al reparto di neurologia dell’ospedale Brotzu in condizioni molto critiche. Lo scorso 25 aprile è morta dopo un ricovero nella stessa struttura un’impiegata di 51 anni, Patrizia Taccori.

I sintomi sono gli stessi e i medici sono praticamente certi che si tratti del medesimo male. La diagnosi definitiva arriverà però soltanto questa mattina, quando il laboratorio dell’istituto superiore della sanità trasmetterà gli esiti delle analisi all’ospedale di Cagliari, che informerà la famiglia. La donna, che fa la casalinga e ha cinque figli, ha manifestato le prime anomalie di comportamento pochi giorni prima di Pasqua: «Abbiamo notato una certa afasia - raccontano i familiari - un’improvvisa difficoltà ad articolare le parole. Col passare dei giorni è peggiorata molto velocemente ed è stato necessario ricoverarla. E’ stata sottoposta a una risonanza magnetica che ha dato esito negativo, mentre l’elettroencefalogramma ha messo in evidenza qualche estensione sospetta. Per essere chiari, era sana come un pesce. Nessuna malattia, un ricovero in ospedale che risale al 1971 per un problema del tutto diverso. L’abbiamo vista sfiorire in pochi giorni».

I sintomi sono purtroppo chiarissimi e i primi esami compiuti alla neurologia hanno confermato il forte sospetto che si trattasse della malattia di Creutzfeldt-Jacob, simile al morbo della mucca pazza ma indipendente dall’ingestione di carni. Non esiste una terapia, nel caso di aprile l’impiegata T.P. è morta in poco più di un mese e mezzo. Ecco perchè le speranze di salvarla sono minime: «Sappiamo benissimo qual è il decorso di questo male - avvertono i familiari - e anche a cosa stiamo andando incontro, mia madre sta perdendo ora dopo ora le funzioni vitali. Certo vorremmo capire che cosa sta accadendo in Sardegna, due casi nella stessa città nell’arco di un mese malgrado i medici dicano che in un anno si ammala una persona su un milione. Non c’è alcun rapporto con l’alimentazione, la carne bovina non c’entra, ma allora perchè questa successione di casi? Ecco, mi piacerebbe avere una risposta perchè quanto mi è stato detto non mi convince».

La domanda è comprensibile, soprattutto perché nell’ultimo anno i casi registrati di Creutzfeldt-Jacob sono stati quattro e quello in corso è il quinto. Non è neppure pensabile parlare di epidemia, non è una malattia infettiva. Finora quindi conta solo la valutazione dei medici, per i quali si tratta di casi sporadici che non devono destare alcun allarme. Gli studi scientifici dimostrano peraltro che i tempi definibili impropriamente di incubazione della malattia sono lunghissimi: si parla anche di vent’anni. Il che rende ancora più strana la coincidenza di casi in Sardegna in un arco di tempo così ristretto. La sindrome di Creutzfeldt-Jacob si manifesta con la perdita della memoria, cambiamenti della personalità, allucinazioni, difficoltà nell’uso di braccia e gambe, rigidità nella postura e convulsioni. Sono le conseguenze di un’alterazione della proteina chiamata prione, che provoca perdita di neuroni, le cellule del cervello. La morte arriva in un arco di tempo che va da pochi mesi a due anni.

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