La Nuova Sardegna

Famiglia in ostaggio di tre rapinatori

di Gian Carlo Bulla
Famiglia in ostaggio di tre rapinatori

Blitz nella villetta di un imprenditore: «Pagate o portiamo via vostra figlia». Bottino di gioielli, armi e contanti

05 maggio 2014
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SESTU. Rapina a mano armata sabato poco prima di mezzanotte in una villetta alla periferia di Sestu, con un’intera famiglia, compresa una bambina di 11 anni, presa in ostaggio. I banditi hanno atteso le vittime all’ingresso della loro abitazione sulla strada di San Gemiliano. Erano in tre mascherati e armati di pistola e indossavano tute mimetiche. Quando hanno visto la Bmw di Osvaldo Corda, 55 anni, imprenditore edile di Sestu, sono usciti allo scoperto proprio mentre si apriva il cancello automatico e puntando le armi sull’uomo gli hanno intimato di portare la macchina all’interno del cortile. Avevano, secondo il racconto dell’imprenditore, uno spiccato accento barbaricino.

Immobilizzati. Poi hanno spintonato Osvaldo Corda, la moglie e la figlia undicenne all’interno della villetta. I malviventi tanto per chiarire le loro intenzioni, hanno urlato: «Non fate resistenza, consegnateci i soldi. Se non lo fate sequestriamo tua figlia»: hanno poi legato e immobilizzato l’imprenditore, la moglie e la figlioletta. Per i tre sono stati attimi drammatici. Quindi si sono fatti indicare il luogo in cui si trovavano denaro, gioielli e le armi. Hanno arraffato tutto, compresi i telefonini cellulari. Poi si sono impossessati anche della Bmw su cui si sono allontanati facendo perdere le proprie tracce dopo aver danneggiato il sistema di video sorveglianza e portato via l’hard disk con le immagini.

Professionisti. Secondo una prima stima i rapinatori hanno portato via, oltre a diversi gioielli per un valore non ancora quantificato, la maggior parte dei quali hanno anche un grande valore affettivo, contanti per circa 15mila euro, un fucile e una pistola. Prima del raid i rapinatori, entrati nel cortile della villetta dopo aver fatto un foro nella rete di recinzione, hanno disattivato il sistema di allarme. Professionisti insomma. Gente che conosceva bene i movimenti della famiglia e la sua villetta.

Il quarto uomo. Gli inquirenti non escludono che della banda faccia parte anche un quarto uomo, un basista, una persona quasi sicuramente del posto che ha dato ai malviventi le indicazioni necessarie per mettere a segno la rapina. Una persona che conosce le abitudini della famiglia Corda e che sapeva bene che nell’abitazione oltre ai gioielli c’erano anche armi. Non solo: i banditi erano anche a conoscenza del fatto che l’imprenditore edile ha l’abitudine di tenere sempre in casa una cospicua somma di denaro in contanti.

Le indagini. L'allarme è scattato poco dopo il colpo, quando l'imprenditore è riuscito a liberarsi. Sul posto sono subito arrivati gli agenti della squadra volante diretta da Gianfranco Murgia. Le indagini sono in corso e vengono scolte dalla squadra mobile diretta da Leopoldo Testa. A quanto pare i malviventi si sono mossi con sicurezza, dimostrando di conoscere bene la zona e di aver studiato perfettamente le abitudini della famiglia Corda e le caratteristiche dell’abitazione. Per fortuna nella rapina nessuno è rimasto ferito. Sul posto nella mattinata di ieri la polizia ha fatto un lungo e accurato sopralluogo. Non è da escludere che siano state anche rilevate delle impronte che potrebbero presto tornare utili nell’economia dell’inchiesta, scattata con diversi interrogatori e con alcune perquisizioni domiciliari. Gli uomini della squadra mobile hanno anche interrogato le vittime della rapina. Sul contenuto delle loro dichiarazioni, viene mantenuto uno stretto quanto comprensibile riserbo. Nel pomeriggio, gli investigatori hanno girato un primo rapporto in Procura. Si è parlato anche di un fermo ma la notizia non è stata confermata dagli inquirenti. I rapinatori nonostante la caccia serrata finora sono riusciti a far perdere le proprie tracce.

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