La Nuova Sardegna

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Irs: confronto sulla chimica verde

Irs: confronto sulla chimica verde

«Temiamo che sia un ricatto dell’Eni per non risanare i territori»

04 maggio 2014
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PORTO TORRES. Mentre si accinge a sparire definitivamente dalla Sardegna centrale, l’Eni mantiene ancora una presenza importante a Porto Torres, dove è impegnato come partner di Novamont nella chimica verde di Matrìca.

Ma gli indipendentisti dell’Irs, che scoprirono la discarica dei veleni di Minciaredda, sollevano il dubbio che «il progetto denominato chimica verde non sia nato come modello di sviluppo per il territorio, ma appare più come un ricatto dell’Eni per non bonificare i territori che, negli anni, ha devastato».

Il movimento che ha portato per la prima volta in consiglio regionale il suo leader Gavino Sale ricorda di aver «sempre proposto alle società proponenti che il progetto di chimica verde venisse discusso con un confronto paritetico assieme ai cittadini. Non siamo pro o contro a prescindere, ma è mancato il confronto. Non si può essere d’accordo su una scelta calata dall'alto e presentata con dati dubbi, poco chiari e poco convincenti da multinazionali che, perlomeno in questo territorio, hanno ampiamente perso credibilità e affidabilità. Perché le società non hanno accettato il confronto? Cosa hanno da nascondere o da temere?».

Nel comunicato dell’Irs sio parla di «predoni in giacca e cravatta» che preferiscono un’altra prassi che è quella di presentare progetti già confezionati dove la formula è “questo è il progetto, se lavori qui hai lo stipendio”. Se poi quel progetto va a favore o a danno del territorio e della collettività non è importante. Ovviamente le società proponenti non potranno mai dire che quello che propongono non è utile al territorio».

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