La Nuova Sardegna

Le aziende: «Grandi speranze»

Le aziende: «Grandi speranze»

Molti imprenditori studiano la situazione e si preparano a cogliere le opportunità

01 maggio 2014
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SASSARI. Molti imprenditori sardi non si sono ancora documentati. Altri in questi giorni stanno acquisendo informazioni per capire come muoversi esattamente all’interno del Piano garanzia giovani. Altri ancora - pochi per la verità - si considerano già in fase avanzata, pronti a partire subito con tutte le iniziative previste dalle nuove regole. Ma nell’isola sono comunque al lavoro da settimane tutte le organizzazioni di categoria: dalla Confindustria alla Confapi, dalla Confcommercio alla Confesercenti sino alla Cna e alla Confartigianato. E a ogni modo le aziende sono d’accordo nel giudizio positivo su questa più moderna programmazione studiata in Europa e attuata dalla Regione: «Nutriamo grandi speranze e seguiamo ogni cosa con attenzione», osservano infatti parecchi operatori economici nell’isola.

C’è invece chi non ha ancora avuto modo di studiare la situazione. È il caso di Raoul Cermelli, proprietario di un cantiere nautico a Porto Torres. «Conosco la questione solo a grandi linee, ma conto di documentarmi al più presto per comprendere meglio il quadro che ne deriverà», dice. Anche Giommaria Pinna, contitolare di un caseificio a Thiesi, uno dei maggiori dell’isola, comincia solo ora a districarsi tra «provvedimenti», sostiene, «che spesso si accavallano e diventano difficili da seguire sul piano operativo concreto». «In questo caso, però, non ho ancora avuto un input diretto ma conto d’informarmi subito», spiega. Già all’opera sul piano più generale, invece, il cugino e comproprietario del caseificio Pierluigi Pinna, presidente della Confindustria per tutto il Nord Sardegna: «Anche se di fatto ancora non si conoscono esattamente molte delle direttive pratiche, come categoria imprenditoriale stiamo cercando di assimilare già il nuovo sistema – sostiene – Un sistema che mi pare molto interessante, fondato su un’idea valida. Riuscire a far incrociare le necessità che certe aziende hanno di determinate figure professionali con la caccia di lavoro da parte di ragazzi che posseggono quegli stessi profili richiesti rappresenterà un vantaggio indubbio per tutti». «È in fase di esame tutto il pacchetto d’interventi legato al Piano garanzia giovani» dice anche Alberto Cossu, presidente interprovinciale della Confcommercio per l’intera parte settentrione dell’isola. «In queste settimane avevamo da sbrigare una serie d’impegni importanti – puntualizza - ma adesso stiamo iniziando a studiare sul campo tutte le misure».

Gà documentantissimo, a Olbia, l’ex presidente regionale della Confindustria. Massimo Putzu, imprenditore che da tempo opera nel mercato delle auto e dei servizi immobiliari, non nasconde le grandi speranze che tanti come lui annettono alle nuove sfide che si apre nel mondo del lavoro. «Questo piano resta una goccia nel mare delle difficoltà che affrontiamo, ma è una iniziativa che non si può non apprezzare: si deve sempre guardare con interesse e attenzione là dove ci sono risorse per tentare di arginare la precarietà», rileva Putzu. «E in questo senso mi pare che vengano dati nuovi strumenti a un’isola che oggi si distingue negativamente per i tassi di disoccupazione e per il numero dei fallimenti delle aziende», sottolinea l’imprenditore – Con i fondi stanziati per l’auto-impiego e per l’auto-promozione, poi, si bilanciano risorse che costituiscono moderne opportunità. Soprattutto in un quadro nel quale la formazione, la caratura professionale e il bagaglio culturale dei giovani possono diventare valori spendibili sul mercato e realmente apprezzabili». (pgp)

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