La Nuova Sardegna

i contributi dirottati

Vincolo violato sui conti correnti

Quasi 167 milioni destinati alle opere spesi per pagare gli stipendi

29 aprile 2014
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CAGLIARI. Il programma operativo triennale 2004-2006 e gli accordi successivi per la realizzazione delle opere fognarie e dei depuratori sottoscritti da Abbanoa e dall’Aurorità d’ambito sono chiarissimi: stabiliscono che le risorse trasferite ad Abbanoa dall’Ato per gli interventi di investimento «devono confluire su specifici conti correnti vincolati, non utilizzabili per causali differenti da quelle di realizzazione degli interventi predefiniti». A mettere ancora una volta il dito sulla piaga dei contributi dirottati è l’advisor Deloitte, che conferma quanto denunciato dal revisore contabile e dal collegio dei sindaci. Un problema serio, sul quale indaga la Procura della Repubblica con ipotesi di peculato, falso e abuso d’ufficio, che è stato trattato anche nell’assemblea dei soci Abbanoa del 25 maggio 2013. A ricordarlo è proprio il collegio dei sindaci in una nota certificata, trasmessa lo scorso 24 aprile all’avvocato Giovanni Manca. Il legale, che rappresenta in Abbanoa il comune di Carloforte, aveva chiesto spiegazioni al collegio sindacale proprio sull’uso improprio di quei contributi. Si tratta di 166,6 milioni di euro che secondo il direttore generale Sandro Murtas e l’amministratore unico uscente Carlo Marconi sono stati usati come «anticipazioni» per spese correnti, senza che le opere finanziate ne abbiano sofferto. Ma a parte le possibili valutazioni della Procura - il pm Giangiacomo Pilia avrà in mano a giorni la relazione del consulente Giuseppe Aste - è proprio l’advisor Deloitte a confermare nella relazione l’esistenza di giroconti anomali, ricostruiti solo in parte perché la direzione generale non ha consegnato «il dettaglio dei movimenti in entrata e in uscita registrati sui conti della società del periodo 2005-2008». Il motivo di questa sparizione andrà spiegato, per ora Deloitte si limita a rilevare «la presenza di movimenti originati da causali che non appaiono inerenti allo scopo specifico della realizzazione degli investimenti per cui i medesimi conti correnti sono stati accesi». I giroconti - spiega Deloitte - indicano il passaggio tra il 2009 e il 2013 di 166,6 milioni di euro dai conti correnti dedicati agli investimenti - vincolati in base agli accordi - ai conti correnti ordinari. In sintesi: Abbanoa ha speso per gli stipendi e altri adempimenti correnti parte dei fondi destinati alle opere idriche «per garantire - ha spiegato Murtas - la continuità aziendale». Solo che i conti sembrano non tornare comunque perché - scrive Deloitte - il controllo effettuato dal revisore ha evidenziato l’ulteriore criticità relativa alla mancanza di una riconciliazione analitica fra contabilità lavori pubblici e i movimenti dei conti correnti in termini di risorse affluite e di pagamenti effettuati». (m.l)

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