La Nuova Sardegna

Il cantiere Sassari-Olbia: sfida finale, obiettivo 2017

di Giampaolo Meloni
Il cantiere Sassari-Olbia: sfida finale, obiettivo 2017

Una vicenda costellata da ritardi e ostacoli: viaggio tra ruspe e operai al lavoro Scoperte durante gli scavi discariche abusive e una condotta idrica sconosciuta

27 aprile 2014
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OLBIA. Dodici chilometri di andatura lenta, imposta dalla segnaletica gialla del cantiere. Nelle ore di punta l’ingresso su Olbia dalla strada Statale 199 è rallentato dai lavori per la costruzione della “quattro corsie” che darà un assetto moderno alla viabilità. Un giro di boa per la strada che ha conquistato il rango di più pericolosa della Sardegna, segnata da decine di croci. Per completare i lavori negli ultimi tre chilometri di accesso all’aeroporto Costa Smeralda saranno necessari 180, forse duecento giorni oltre la tabella di marcia prevista dai tempi d’esecuzione originari.Marcia lenta anche sul fronte opposto, da Sassari verso Olbia, all’ingresso della Statale 597 del Logudoro che poi si congiunge con la 199 sviluppata dalla città gallurese fino a Monti (25 chilometri). Il cantiere del Lotto numero zero (la scansione comincia da Sassari verso Olbia) si estende per tredici chilometri, su una carreggiata stretta con un fondo malandato che accompagna tutto il percorso.

Da domani strettoia. Dalle 8 di domani e fino alle 19 di venerdì 26 settembre, sarà istituito un restringimento della carreggiata in tratti saltuari dal chilometro 50,390 al km 58,070, tra Monti e Oschiri, per avviare i nuovi cantieri.

Raccordo. Strada facendo, è il caso di dire, non sono mancati gli impicci. Ma il traguardo previsto per la conclusione dell’intera opera sugli ottanta chilometri di percorso resta quello fissato dal progetto generale: fine 2017. La novità per l’estate imminente sarà il raccordo con l’aeroporto Costa Smeralda, che permetterà di adeguare l’organizzazione del traffico sullo scalo sia per chi arriva da Sassari e sia per gli ingressi dalla 131 dcn: se tutto andrà come previsto sarà percorribile dal 21 giugno. A quel punto verrà riaperto il cantiere e ripristinata la carreggiata precedente per consentire l’afflusso del traffico sulla città e preparare le nuove corsie.

Complicazioni. La proroga di 6 mesi per completare l’intera infrastruttura con le quattro corsie nei 2,7 chilometri all’ingresso di Olbia è stata generata da una sequenza di obblighi, imprevisti e sorprese scaturiti dalle approssimazioni del passato e dalla matassa delle competenze. Negli scavi necessari per la preparazione del fondo stradale nell’innesto della quattro corsie, all’altezza della zona commerciale di Olbia, le ruspe hanno intercettato qualche discarica abusiva seppellita da una coperta di terra. Poco distante è affiorata una condotta idrica di grande portata di cui tutti, compresa Abbanoa, ignoravano l’esistenza. La presenza di un canile ha reso necessaria una lieve rimodulazione dei lavori e una nuova perimetrazione dell’impianto. L’Anas ha dovuto anche realizzare tutti i sottoservizi trascurati nel libero costume edificatorio della città. Non bastasse, c’è chi la notte raggiunge il cantiere e scarica cumuli di eternit. In qualche caso è intervenuta la Soprintendenza perché sono affiorati siti di interesse archeologico, in altri il Corpo Forestale a tutela delle sughere: espiantate e reimpiantate altrove.

Il tracciato. Procedendo in direzione di Sassari sono in piena attività anche i cantieri numero 8 e 7, fino all’altezza di Monti. Per cinque chilometri, fino alla frazione di Enas, ruspe e camion lavorano senza sosta: sbancamenti e livellamenti destinati alle bretelle di deviazione per l’avvio dei lavori sul tracciato principale. Scavi e trasporto terra, massicciate e rasature di tratti alberati proseguono nelle località di Chirialza, La Cialda, bivio per Monti. Dalla partenza sono venti chilometri. Da qui il nuovo tracciato, si innesta con la 597 e per 45 chilometri si allontanerà dall’itinerario attuale, sino alla basilica di Saccargia.

Sbancamenti. Lasciate alle spalle le zone collinari di Monti e Berchidda, la regione del vermentino, con qualche vigna lambita dal passaggio dei caterpillar, e più in là il lago del Coghinas, si arriva all’altezza di Ardara dove si apre il cantiere numero 2. Strisce gialle, traffico a percorrenza lenta. Mancano tredici chilometri e mezzo al Lotto numero zero, dove la Statale 597 del Logudoro ha inizio e si apre verso la Gallura. E qui opera il primo cantiere della “quattro corsie”. Si viaggia in direzione opposta. Le opere di sbancamento si allargano nei campi a destra e a sinistra. Per sedici chilometri. Un camioncino dell’Anas su uno slargo, alcuni operai tracciano la segnaletica gialla. Altri controllano livelli e altezze. Nelle prossime ore sarà aperto anche il Lotto 3.

Pioggia. Di nuovo Monti. L’attività è frenetica. Di primo mattino lungo i bordi stradali sono in azione anche quattro giganti meccanici, sono le trivelle per i carotaggi, si saggia il terreno in profondità, si verifica dove e come iniettare il cemento, dove posare le strutture. Con intervalli di pochi giorni i tecnici dell’Anas fanno anche le prove di laboratorio, simulano le pendenze, l’angolazione delle curve, nei cantieri fanno i test con i materiali. Ma quando viene giù la pioggia, gran parte del lavoro si ferma. Dalla consegna dei lavori, nel 2012, i diari di bordo hanno registrato all’altro ieri 281 giornate piovose.

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