La Nuova Sardegna

Cantieri sulla 131, Regione pronta a chiedere il commissario

Cantieri sulla 131, Regione pronta a chiedere il commissario

Ultimo tentativo con l'Anas, convocata al ministero delle Infrastrutture perché dica una volta per tutte quali sono i tempi per finire i lavori fermi da due anni causa di enormi disagi

25 aprile 2014
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CAGLIARI. I cantieri fantasma e soprattutto dello scandalo sulla Carlo Felice sono un caso nazionale. Il dossier è stato inserito fra le priorità del ministero alle infrastrutture, con i funzionari romani che si sono confrontati con i pari grado in missione dall'assessorato regionali ai lavori pubblici. Ad accelerare la procedura è stato anche l'ultimo tappo di Pasqua da Serrenti a Sanluri, che ha scatenato la rabbia degli automobilisti rimasti per ore prigionieri del budello e le proteste formali dell'assessore Paolo Maninchedda: «È inconcepibile - le sue parole - che in Sardegna tutti i cantieri dell'Anas siano bloccati o incompleti». Protesta rilanciata, a Roma, nella riunione del tavolo ministeriale. «Basta con le promesse e le montagne di carta: quei cantieri devono riaprire subito, sono fermi da due anni», ha aggiunto Maninchedda.

La levata di scudi della Sardegna ha avuto l'effetto sperato: il ministero convocherà presto l'Anas, per sapere quali potranno essere i tempi certi dell'appalto ripubblicato dopo la rescissione del contratto con l'impresa Mambrini di Roma. Fra una settimana, sempre al ministero, potrebbe esserci un secondo faccia a faccia e stavolta sarà presente anche l'Anas. È probabile che a quell'appuntamento la giunta si presenti con questa proposta: il commissariamento dei tre appalti sulla 131, con un controllo diretto della Regione sui tempi di assegnazione delle gare.

Se la proposta dovesse passare, è sostenuta anche dalla Prefettura di Cagliari che ha dichiarato «l'urgenza dei lavori», la svolta decisiva potrebbe arrivare entro maggio: fra meno di un mese il ministero potrebbe avviare una procedura speciale e questo vorrebbe dire dimezzare i tempi burocratici, adesso ipotizzati non prima del 2015, con la possibilità della Regione di controllare passo dopo passo i cantieri. Potere che andrebbe al di là di quello attuale: oggi l'assessorato può fare al massimo pressing sull'Anas nelle sede istituzionali, ma nient'altro. Il commissariamento potrebbe davvero cambiare le procedure e permettere la riapertura dei cantieri entro quest'anno.

Anche le notizie rimbalzate dalla Procura di Cagliari, che ha aperto un'inchiesta preliminare sui lavori bloccati, è servita a dare un'accelerata e far diventare la 131 delle beffe un caso nazionale. Nei giorni scorsi, nel fascicolo del magistrato sono finiti i documenti acquisiti dai carabinieri nella sede compartimentale dell'Anas, a Cagliari, e il dossier consegnato dall'assessorato ai lavori pubblici alla Procura. A sollecitare l'avvio dell'indagine era stato alcuni mesi fa il procuratore generale Ettore Angioni. Con una lettera, aveva sollecitato le Procure di fare chiarezza su questi tre appalti trasformati in una voragine: 120 milioni sprecati in una decina d'anni senza che fosse consegnato neanche uno dei 18 chilometri promessi. (ua) ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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