La Nuova Sardegna

Sardegna alle urne, si vota in 19 Comuni: rischio terremoto politico

di Luca Rojch
Sardegna alle urne, si vota in 19 Comuni: rischio terremoto politico

In molti centri le amministrative misureranno lo stato di salute dei partiti. Il test di Sassari rischia di segnare il destino di Partito democratico e Forza Italia

23 aprile 2014
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SASSARI. Nessuna paura di finire schiacciati dal patto di stabilità o dal ruolo di gabellieri spiantati che lo Stato gli ha regalato. Il fascino della fascia è più forte di qualsiasi avversità. La corsa alla poltrona di sindaco è già partita. Sabato è l’ultimo giorno utile per presentare la propria candidatura, ma nella maggior parte dei casi tutto è già deciso.

Investimento sicuro. Renzi docet. Al di là della vocazione fare il sindaco è diventato un sicuro investimento per salire in modo rapido la scala del potere. La composizione dell’ultimo consiglio regionale è un piccolo esempio. Su 60 consiglieri 11 erano sindaci in carica. Un pacchetto di notorietà che in alcuni casi si è trasformato in un boom di preferenze. Gianfranco Ganau, mister 10mila voti, deve molto al suo lavoro di amministratore. Ma qualcuno ha anche inaugurato il percorso inverso. Franco Cuccureddu, che ha sfiorato l’elezione alle ultime Regionali. Fuori per un pugno di voti, ora punta a diventare sindaco di Castelsardo. Anche l’ex consigliere regionale Udc, Sergio Obinu, punta a occupare il palazzo del municipio di Bosa. Ad Alghero l’ex capogruppo del Pd in Regione, Mario Bruno, ha lanciato la sua candidatura a capo di una lista civica. Ma c’è anche chi ha scelto di mantenere il doppio ruolo. Giuseppe Fasolino, consigliere regionale di Forza Italia, punta di nuovo a fare il sindaco di Golfo Aranci.

I capoluoghi. Al voto nell’isola andranno 19 comuni. Il più grande è Sassari, ma c’è anche il capoluogo di provincia, Tortolì, e Alghero che supera i 40mila abitanti. A Sassari i candidati sono sei. Le sanguinose primarie del Pd hanno portato alla vittoria di Nicola Sanna, che sarà il candidato della coalizione del centrosinistra. Forza Italia ha scelto una donna, Rosanna Arru, dirigente scolastico dell’istituto agrario. I Riformatori e Unidos sostengono l’avvocato Nicola Lucchi a capo di una lista civica. Il Fronte indipendentista unidu punta su Cristiano Sabino. Il Movimento 5 Stelle ha dato il via libera alla lista che sostiene Maurilio Murru. A Tortolì a fare notizia è la lista che non c’è. Forza Italia, che aveva eletto il sindaco e alle Regionali ha ottenuto un buon risultato, non ha una lista ufficiale. Il partito per ora sembra in difficoltà a fare sintesi su un nome. Il centrosinistra ha già trovato un nome su cui puntare. È il presidente della cooperativa dei pescatori Fabrizio Selenu. Una lista di centrosinistra, ma che ha tra gli alleati anche l’Udc. In corsa ci sono poi diverse civiche. Una è guidata da Massimo Cannas, consigliere comunale uscente. L’altra da Chiarina Mulas. C’è anche la lista #Arbatax14, una civica guidata da Mara Mascia che rivendica i diritti della frazione. Chiude L’Alternativa, sostenuta da Pdci, Sel e Rifondazione che punta su Stefano Selenu. Manca il nome del candidato della civica Circolo 2 giugno, si sa solo che sarà una donna.

Comuni strategici. Al voto anche centri importanti come Alghero, che conta 40mila abitanti. I candidati certi sono l’ex sindaco Stefano Lubrano, che corre con una civica, per lui qualche simpatia anche dagli ambienti vicini a Michela Murgia. L’altro nome sicuro è Mario Bruno. L’ex consigliere regionale del Pd è pronto ad andare anche contro il suo partito. E proprio il Pd in queste ore potrebbe convergere sul nome di Enrico Daga. Il Movimento 5 Stelle punta su Graziano Porcu. Il centrodestra lavora ancora sul nome del candidato, ma in queste ore dovrebbe sciogliere il nodo. L’accordo è vicino sul nome di Gianni Martinelli. A Bosa sarà corsa a tre. Vuole fare il bis il sindaco uscente Pierfranco Casula, di area centrista. La coalizione di centrosinistra ha scelto Luigi Mastino, fratello del rettore del’università di Sassari. Il centrodestra candida l’ex consigliere regionale Udc Sergio Obinu. A Sorso per ora ci sono due candidati certi, Giuseppe Morghen, sostenuto da Antonello Peru, e Mino Roggio, con una civica che guarda a sinistra. A Castelsardo ci sarà la sfida fratricida tra Franco Cuccureddu e il suo ex delfino Matteo Santoni, prima vicinissimo al leader dell’Mpa nell’isola, ora in rapporti di assoluta ostilità. In lizza anche Pietro Sanna.

Comuni simbolo. Al voto anche due comuni simbolo. Onanì e Villagrande Strisaili hanno un destino comune. Sono stati entrambi colpiti da una alluvione. Villagrande nel 2004, due le vittime, Onanì a novembre del 2013. Tutti e due sperano in una rinascita. Il centro barbaricino ha anche un altro poco invidiabile primato, è il comune più povero dell’isola. Il reddito annuo per abitante supera di poco i 13mila euro. Il sindaco uscente, Clara Michelangeli, dovrebbe ricandidarsi, anche se non ha sciolto la sua riserva. A Villagrande Strisaili l’attuale primo cittadino prova a essere rieletto. In questo caso lo fa con una civica che si ispira alle larghe intese e mette insieme, tra gli altri, Pd e Forza Italia.

Sindaci balneari. Al voto anche tre piccole capitali del turismo. Al sud c’è la sfida per guidare Villasimius. Ci sono 4 civiche. La prima candida Pino Gagliardo ex assessore al Turismo. La seconda da un altro ex assessore, Mario Caredda, area Pd. La terza punta su Luciano Garau, e l’ultima su Luca Dessì. A Pula tre liste su quattro presentano un sindaco donna. Sono Francesca Toccori, Barbara Boi e Carla Medau. Un’altra civica punta su Angelo Pittaluga, ex assessore. A Golfo Aranci Giuseppe Fasolino sfida Giorgio Muntoni.

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