La Nuova Sardegna

La Finanza negli uffici di Sardegna Promozione

di Mauro Lissia
La Finanza negli uffici di Sardegna Promozione

Nuova visita delle Fiamme gialle all’agenzia regionale sotto inchiesta. Lungo faccia a faccia col direttore Mariani, presto il rapporto finale al pm Porcu

23 aprile 2014
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CAGLIARI. La Procura della Repubblica sta per trarre le prime conclusioni su Sardegna Promozione, l’agenzia regionale di comunicazione finita sotto inchiesta per una lunga serie di spese poco chiare e per aver finanziato generosamente il reality show “Sweet Sardinia” sulla rete televisiva berlusconiana La 5. Appena due giorni prima di Pasqua tre militari della Guardia di finanza si sono ripresentati agli uffici di viale Trieste, dove già il 5 marzo scorso avevano acquisito faldoni di documenti e materiale informatico. È stata una visita discreta, che però non poteva passare inosservata. I finanzieri si sono chiusi a lungo nell’ufficio del direttore generale Mariano Mariani, niente è trapelato sul contenuto del colloquio. Si sa soltanto che a fine mattinata i tre militari hanno preso un caffè e poi hanno lasciato la sede dell’agenzia.

Il titolare dell’inchiesta giudiziaria Gaetano Porcu ha esaminato atti e documenti ma non ha ancora ricevuto il rapporto finale delle Fiamme gialle: è da quello che il magistrato partirà per verificare i sospetti di gestione allegra dei soldi pubblici che gravano da tempo su Sardegna Promozione, considerato una sorta di bancomat di facile accesso con cui l’amministrazione Cappellacci ha potuto finanziare soprattutto nel corso degli ultimi due anni società sportive e associazioni di varia estrazione senza ancorare i contributi ad alcun criterio. Fino ad oggi il nuovo governatore Francesco Pigliaru non ha espresso alcuna posizione sul futuro dell’agenzia: esistono diverse proposte di legge elaborate negli ultimi mesi, per un gruppo di consiglieri del centrodestra l’agenzia dovrebbe trasformarsi in un organismo ancora più agile e svincolato dal controllo centrale, per altri dovrebbe sparire immediatamente. L'agenzia diretta da Mariani, collaboratore strettissimo del governatore uscente, è stata costituita per gestire l'attività di comunicazione della Regione e «promuovere l'immagine unitaria e coordinata della Sardegna». Poi si è rivelata una sorta di carrozzone finanziario.

L'attenzione della Procura ordinaria e di quella della Corte di Conti, che indagano autonomamente, resta puntata sui finanziamenti accordati alle società sportive, tra cui il Cagliari calcio che ha incassato un milione e 950mila euro e la Dinamo Sassari che ha ricevuto 900mila euro, con una sproporzione di investimenti tutta da spiegare. La legge vieta la sponsorizzazione di società sportive da parte di enti pubblici, qui si tratterebbe di investimenti pubblicitari a favore del "marchio" Sardegna. I fatti dicono però che alcune società hanno beneficiato di contributi doppi, attribuiti in base alla legge sullo sport e in quota comunicazione. Se è un reato o no, è un elemento da chiarire. Non è finita: come già anticipato due mesi fa l'11 febbraio scorso, a pochi giorni dalle elezioni, la giunta regionale ha approvato con la delibera numero 5 del 2014 il piano triennale delle attività di Sardegna Promozione. Qui la Procura dovrà fare i suoi approfondimenti, perché il piano dev'essere sottoposto all'approvazione dell'assessorato al turismo. Eppure il via libera al piano triennale da parte della giunta Cappellacci comprende anche le attività del 2013. Come dire che l'esecutivo regionale ha approvato con grande ritardo quanto era stato già fatto nella seconda parte dell'anno scorso. Quindi Sardegna Promozione ha lavorato per parte del 2013, da luglio in poi, senza che l'assessorato al turismo ne sapesse nulla. L'elenco del 2013 comprende fra l'altro la prossima partecipazione all'Expo 2015 di Milano, che verrà finanziata anche con 180mila euro sottratti alla sanità pubblica.

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