La Nuova Sardegna

Scalatrice uccisa da un masso

di Luciano Onnis
Scalatrice uccisa da un masso

Gonnosfanadiga: speleologa esperta, è caduta in un dirupo dopo essere stata colpita da una roccia

20 aprile 2014
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GONNOSFANADIGA. Uccisa da uno spietato gioco della sorte. Un’esperta escursionista di Guspini, Claudia Cabras, 61 anni, è stata travolta e uccisa da un masso che si è staccato dalla montagna. La donna, con il suo compagno e un’altra coppia aveva deciso di scalare una parete nel compendio montano del Linas, che si trova nel territorio di Gonnosfanadiga. Claudia Cabras è precipitata in un dirupo dopo essere stata colpita – stando alle testimonianze raccolte e agli accertamenti dei soccorritori - da un grosso sasso che si è staccato in modo improvviso dal costone roccioso che scalava assieme al compagno e una coppia amici escursionisti. La donna è stata investita dal masso. A esserle fatale il trauma cranico che la donna potrebbe essersi procurata nella rovinosa caduta di oltre tre metri in fondo al precipizio. Quando i compagni di escursione l’hanno raggiunta per lei non c’era più niente da fare. La disgrazia è accaduta nella tarda mattinata lungo i pendii del “Canale dei tassi”, superato il parco comunale di Perda de Pibera, nel costone del Monte Cabixetta. Claudia Cabras, appassionata escursionista e speleologa, aveva programmato da giorni assieme al compagno e alla coppia di amici, che come lei coltivavano la passione per le scalate, un’uscita nel compendio montano del Linas, territorio che conosceva come le proprie tasche. Claudia Carta giocava in casa (Guspini è a una decina di chilometri di distanza), lei ha perlustrato montagne, costoni rocciosi, anfratti e grotte in tutta la Sardegna. Ieri mattina il quartetto di escursionisti ha raggiunto la zona di Perda de Pibira in auto e poi si è avviata sulla stradina sterrata del “Canale dei tassi”, per poi inoltrarsi negli irti pendii del Monte Cabixetta. I quattro amici stavano procedendo a breve distanza l’uno dall’altro quando a Claudia è venuta l’idea di arrampicarsi in una parete per scattare dall’alto alcune fotografie dello straordinario panorama tutt’attorno. Improvvisamente la disgrazia, i cui contorni non sono comunque ancora ben definiti. Claudia Cabras, nell’arrampicarsi nel costone roccioso quasi verticale rispetto al terreno, sarebbe stata investita da un masso che si è staccato dalla parete sovrastante e sarebbe ruzzolata nel dirupo sotto di lei. L’urlo della donna ha attirato l’attenzione dei compagni, che si sono precipitati a prestarle aiuto calandosi nel precipizio a proprio rischio. Ben presto è subentrata però la consapevolezza che per la donna non c’era più niente da fare, non dava alcun segno di vita. È scattato l’allarme con la richiesta di intervento del 118, che preso atto delle difficoltà di accedere con i propri mezzi al luogo della disgrazia, ha attivato il soccorso aereo. Dalla base militare di Decimomannu si è levato in volo un elicottero con un medico del 118, atterrato dopo 20 minuti in uno spiazzo prima del Canale dei tassi. Impossibile addentrarsi nelle inaccessibili gole della zona a causa di una turbolenza. L’elicottero è tornato alla base di Decimo lasciando sul posto le squadre di soccorso a terra composte da vigili del fuoco, carabinieri, protezione civile e personale medico del 118. Finita la turbolenza l’elicottero è tornato nella zona delle operazioni per tentare di recuperare il cadavere. Ma l’operazione è riuscita solo ai volontari del Club di soccorso alpino e speleologico di Iglesias, che, agganciati alle funi di sicurezza, sono scesi nel dirupo e hanno recuperato la salma.

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