La Nuova Sardegna

Porto Rotondo, la svolta dei 50 anni

di Giampaolo Meloni
Porto Rotondo, la svolta dei 50 anni

Regate e concerti rivolti a un pubblico trasversale per età, cultura, origini. E Donà dalle Rose accusa: “L’isola è troppo cara”

19 aprile 2014
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PORTO ROTONDO. Porto Rotondo celebra i suoi primi 50 anni con un calendario fitto di eventi: da aprile a settembre il “Portorotondo Festival 2014” coinvolgerà artisti di fama e proporrà emozioni in uno scenario di grande suggestione ambientale e culturale organizzato dal Consorzio presieduto dal generale Lucio Macchia e dalla Fondazione presieduta da Luigi Donà dalle Rose, con il patrocinio del comune di Olbia. La “polis” sognata, immaginata e realizzata dal conte Luigi Donà dalle Rose sarà teatro di una coraggiosa scommessa: giocare la carta della sua nuova vita. «Voglio che questa festa sia non la celebrazione del cinquantesimo ma il primo giorno dei prossimi cinquant’anni», è l’auspicio che anima il fondatore.

L’amarezza. Una festa tuttavia ferita dall’amarezza generata dal contesto delle difficoltà economiche generali e, come dice senza mezzi termini Donà dalle Rose, «dall’incapacità di fare turismo». Nella gerarchia delle delusioni svetta la zavorra della continuità territoriale. «Come si possono affrontare questi costi? Qui non viene più nessuno». Testimonianza diretta: «I primi a scegliere altre mete con costi di viaggio meno onerosi, anzi più umani, sono i miei figli. Qui non vengono».

Tutto cominciò quando c’era «un’Italia più tranquilla». Tempi in cui anche i sogni potevano materializzarsi. «Eravamo giovani, strafelici, viaggiatori del mare. Non fu facile iniziare, costruire la “polis”, pensavo al luogo della cultura, dovevano essere il cinema, il teatro, la piazza, l’incontro».

L’aria è cambiata. «Oggi non è più così. Non è più possibile fare turismo. Non hanno capito che con queste tariffe non si può. A Roma si dovrebbe poter dire: questo fine settimana andiamo a Milano o a Porto Cervo»?

Luigi Donà dalle Rose aspetta una bella notizia, il suo nuovo sogno: che domani si possa disporre di una nave che parte, per dire, da Livorno, a prezzi accessibili. Oppure di un aereo che si alzi da Linate o Fiumicino verso la Sardegna permettendo a tutti di arrivare fin qui».

L’isola e il golf. L’altra aspettativa del conte è che l’isola di Mortorio divenga raggiungibile: «Un sito di valore ambientale che a nord possa essere goduto nei fondali, a sud accessibile». Poi? «Poi il golf, che ci permettano altri campi. Siamo costretti a giocare su un greeen di 50 anni fa».

La cultura. Tra gli obiettivi c’è anche la voglia di completare il teatro. Con i suoi settantacinque anni portati con leggerezza giovanile Donà dalle Rose non si perde d’animo. Vede e segnala intorno a sé i «negozi chiusi, la gente che non lavora più, non c’è più sviluppo». Ma lui guarda avanti: «Il borgo deve diventare un grande sito culturale, mostrare che questa parte della Sardegna si muove con la Sardegna, questa è la festa della Sardegna. Noi lo facciamo con la cultura».

Gli spazi. «Il programma – spiega il presidente della Fondazione – è rivolto a un pubblico trasversale, per età, cultura, interessi e provenienza. I frequentatori di Porto Rotondo sono sì i consorziati, ma anche il visitatore occasionale, italiano o no, incuriosito da una cultura, in questo caso la sarda, dalla quale Porto Rotondo nasce, e si confronta ogni anno dal 1960 o giù di lì. Per questo proporremo tanta musica, dal jazz al pianoforte classico alla disco dance per i più giovani». E ci saranno i canti e e le melodie tradizionali della cultura locale, sbandieratori, serate dedicate al cinema per grandi e bambini.

«Per far vivere tutto il villaggio – continua il Conte – abbiamo pensato di dislocare gli eventi nell’intero borgo: chiaramente negli spazi predisposti per natura agli spettacoli, come la piazza San Marco, la chiesa di San Lorenzo e il teatro Mario Ceroli, ma anche nel porto e nelle suggestive piazzette minori. Ci aspettiamo, specialmente per gli eventi del 21 giugno e del 19 luglio, di poter coinvolgere la comunità per così dire “stanziale”, ma anche di attrarre visitatori proprio in vista di queste manifestazioni, che sono tutte, seppur nella loro estrema varietà, di livello ottimo, e con esibizioni originali».

L’anniversario. Il 21 giugno, solstizio d’estate, il vescovo di Tempio Sebastiano Sanguinetti officerà la messa per i “50 anni di Porto Rotondo”. La liturgia sarà accompagnata dalla voce di Maria Giovanna Cherchi, impegnata in alcuni brani sacri del repertorio classico.

Per quella data saranno anche presentati gli ultimi lavori eseguiti da Mario Ceroli nella chiesa di San Lorenzo: la croce in cristallo nella facciata nord, il fonte battesimale, le vetrate artistiche della facciata che guarda il teatro, e, all’interno della chiesa, due sculture in vetro, raffiguranti Papa Wojtyla e Madre Teresa di Calcutta. Con un annullo filatelico Poste Italiane ricorderà il cinquantennale del villaggio.

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