La Nuova Sardegna

Le farfalle gialle di Aracataca

Macondo non esiste, esiste Aracataca: è il nome mitico assegnato in “Cent'anni di solitudine” da Gabriel Garcia Marquez a questo villaggio dei Caraibi colombiano dove Gabo è nato nel 1927 e che ha...

19 aprile 2014
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Macondo non esiste, esiste Aracataca: è il nome mitico assegnato in “Cent'anni di solitudine” da Gabriel Garcia Marquez a questo villaggio dei Caraibi colombiano dove Gabo è nato nel 1927 e che ha saputo con grande tristezza della notizia che nessuno qui avrebbe mai voluto ascoltare. La morte del Nobel per la letteratura ha colto l’altroieri la sua città – circa 35 mila abitanti a un centinaio di km da Santa Marta – immersa nel giovedì santo. In serata, alcuni degli abitanti hanno ritagliato farfalle gialle di carta e le hanno attaccato al petto quale segnale di lutto. Non mancano i turisti, attratti da quello che il ministero del turismo ha chiamato la “rotta Macondo”, che ha al centro proprio la “Casa-museo Garcia Marquez”, ricostruita ed inaugurata ormai qualche anno fa. Gabo era stato oltre un quarto di secolo senza tornare nel suo villaggio natale. Lo fece nel 2007 su un treno a vapore, dopo aver attraversato paesaggi tropicali segnati dai caschi delle banane e profumati dalla guayaba, tante volte raccontati nei suoi romanzi. Il presidente Juan Manuel Santos ha proclamato tre giorni di lutto in tutta la Colombia, e le autorità locali si stanno organizzando in attesa di un maggior afflusso di turisti e fan di Gabo durante il fine settimana, oltre ai tanti cronisti arrivati in queste ore. La rete venezuelana Telesur ha per esempio fatto una lunga diretta subito dopo la notizia della morte. Il titolo principale del quotidiano di Bogotà El Tiempo è «Lutto a Macondo», quel posto – diceva – Garcia Marquez – che «non è tanto un luogo quanto uno stato d'animo».

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