La Nuova Sardegna

Polveriera Pd, si spera in Ganau

di Giovanni Bua
Polveriera Pd, si spera in Ganau

Non solo il caos a Sassari, il partito deve affrontare anche le spine di Alghero, Castelsardo e Sorso

18 aprile 2014
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SASSARI. La quiete dopo la tempesta. Si lecca le ferite il Partito democratico sassarese, ancora scosso dalla violentissima giornata di mercoledì. Che da una parte si è chiusa con una mano tesa tra il candidato sindaco Nicola Sanna e il segretario regionale Silvio Lai (dopo un paio di post al fulmicotone, conditi da decine di reazioni, scambi di accuse e tentativi di conciliazione) e dall’altra ha lasciato sul campo una vittima pesante: il segretario provinciale.

Giuseppe Lorenzoni infatti oggi ha confermato le sue dimissioni, definendole «irrevocabili», e ha spedito a tutti gli organi regionali e nazionali interessati la richiesta di una «urgentissima soluzione» per il vuoto di potere che si è creato in città. Vuoto di potere, almeno per la presentazione delle liste, solo teorico, visto che le deleghe non avevano ancora lasciato le mani del segretario regionale Silvio Lai (in realtà le aveva già, ma solo informalmente, consegnate a Lorenzoni), ma anche molto pratico.

Lorenzoni infatti aveva in mano non solo la difficile mediazione sul caso Sassari, ma tre partite ancora più complesse, in pieno corso di svolgimento: quella di Alghero, quella di Castelsardo e quella di Sorso. Nella prima il partito rischia di spaccarsi in due, con Mario Bruno che ha annunciato la candidatura e parte della segreteria cittadina che vorrebbe allearsi con Udc e Riformatori e convergere su un nuovo nome. Nella seconda il rischio è che il Pd sparisca proprio, e l’elezione si trasformi in un monologo dell’ex sindaco Franco Cuccureddu. Come a Sorso, dove i democratici sembrano ben lontani da trovare la quadra.

Un Pd in piena crisi di nervi insomma, con la pace armata che è andata avanti dal 2010, con divisioni di poteri tra correnti ostili tra loro, e tensione sempre alla stelle, che ha retto finché si è vinto. E al primo rallentamento è saltata per aria.

Un’esplosione davvero difficile da ricomporre. «Mi resta sinceramente un dubbio sulla opportunità che chi deve fare il pompiere faccia invece il piromane», ha detto mercoledì sibillino Lorenzoni. Per poi spiegare ieri a microfoni rigorosamente spenti: «C’è solo una persona che può trovare la soluzione a tutto questo».

Il nome è quello di Gianfranco Ganau, primo del gruppo che a Sassari appoggiava la sfidante di Nicola Sanna, Angela Mameli, ad ammettere la vittoria dell’ex assessore al Bilancio in un tweet a sorpresa, che da una parte ha smosso le acque ma dall’altra ha sicuramente esacerbato gli animi. Il presidente del consiglio regionale ieri è rientrato a Sassari, come il segretario regionale Silvio Lai, impegnato in questi giorni in parlamento. I due hanno sicuramente in programma un incontro, probabilmente già oggi. Il tempo è pochissimo, le liste vanno presentate entro le 12 di venerdì 26, con in mezzo il ponte di Pasqua.

Proseguono intanto gli incontri di Nicola Sanna con la coalizione: ieri il partito dei Sardi, oggi tutti gli altri per iniziare a parlare di programma. Difficile però capire chi possa decidere cosa, ad esempio sulle alleanze. Con Udc e Psd’Az che vorrebbero bussare, ma non sanno a quale porta.

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