La Nuova Sardegna

La Regione: Sardegna accessibile a tutti

di Umberto Aime
La Regione: Sardegna accessibile a tutti

Gli assessori Deiana e Morandi presentano i collegamenti estivi con 87 aeroporti. «Cancelliamo un mito: l’isola non è cara»

15 aprile 2014
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CAGLIARI. Subito tre comandamenti, per cominciare bene la stagione degli affari, l’estate. Il primo, con 87 aeroporti collegati e 144 rotte sui display di Alghero, Cagliari e Olbia da marzo a ottobre, nessuno osi più dire che «c’è una Sardegna inaccessibile», perché «è vicina e raggiungibile». Certo, spesso c’è ancora la volgarità del caro biglietti, ma tra tariffa unica e low cost i correttivi esistono. Regola numero due, «cancelliamo dall’immaginario del turista il concetto: la Sardegna è cara». Non è vero «è per tanti, probabilmente per tutti». Terzo comandamento, se «pubblico e privato non dialogano, non fanno sistema, non programmano, il mercato ci volterà le spalle». Tutto firmato e sottoscritto dagli assessori regionali ai trasporti, Massimo Deiana, e al turismo, Francesco Morandi, che insieme – ed è un fatto storico – hanno presentato «Summer 2014». È il pacchetto di tutti i voli nazionali, europei e extraeuropei che in alta stagione partiranno e arriveranno in Sardegna. Novità per novità, alla loro prima uscita ufficiale i due assessori hanno fatto le cose in grande. Al tavolo, hanno voluto anche il neo direttore regionale dell’Enac, l’ente di controllo del traffico aereo, Marco Di Giugno, e i vertici delle società di gestione degli aeroporti: Vincenzo Mareddu (Cagliari), Mario Peralda (Alghero) e Silvio Pippobello (Olbia). Nell’insieme, è stata un’inaspettata foto di gruppo, ma che è servita a far capire: «Signori, è cominciata una nuova era». Dove porterà, è difficile solo da ipotizzare, ma con quei tre comandamenti presi in prestito dal miglior manuale di marketing turistico, le premesse potrebbero essere buone. Il resto lo diranno, alla fine della stagione, il numero degli arrivi e delle partenze, delle presenze e degli incassi.

Trasporti. Slide dopo slide, è stato l’assessore Massimo Deiana a presentare l’offerta estate, riassunta nella tabella pubblicata in questa pagina, e a sottolineare: «Si può fare di più, ma non possiamo certo dire che siamo lontani dal resto del mondo», con 53 rotte nazionali e 91 internazionali. Garantite da un sistema misto, compagnie tradizionali e a basso costo, con Meridiana e Ryanair in testa alla classifica delle frequenze settimanali e delle destinazioni collegate. Deiana è stato ancora più diretto nel dire: «È evidente che i tre aeroporti sardi devono fare sistema fra loro. Altrimenti l’Europa continuerà a dirci che tre sono troppi e noi saremo costretti a rispondere ogni volta: in Sardegna il vero problema sono i collegamenti interni ed è su quelli che dobbiamo soprattutto lavorare e investire se vogliamo allungare la stagione e far sì che il prodotto interno lordo generato dal turismo, la ricchezza, non si fermi solo sulle coste e nelle spiagge».

Turismo. D’inevitabili sinergie ha parlato a lungo l’assessore Francesco Morandi e c’era d’aspettarselo da chi anni fa ha lasciato la terra ferma per prendere casa in Sardegna. Perché, al momento dell’ingresso nella giunta Pigliaru, la sua prima dichiarazione era stata di sorpresa: «Qui tutti parlano e investono sul turismo, ma senza sapere quello che fa uno o fa l’altro». Basta, – ha detto – «da oggi in poi turismo, trasporti e cultura dovranno lavorare assieme per il programmare il futuro». Nel 2014, è entrato in corsa, «ma per il prossimo anno cominceremo a programmare subito, fra pochi mesi, «in un'ottica di medio periodo che ci porti a pianificare, almeno, fino al 2018 e lo faremo insieme ai comuni, agli operatori turistici e alle stesse compagnie aeree, per costruire la più sicura e ampia offerta, con quest’obiettivo: far diventare la Sardegna una destinazione vera, in alta e in bassa stagione». Concetto irrobustito subito dopo: «Sul prodotto Sardegna dobbiamo innestare e dar vita a motivazione di viaggio da proporre dovunque». Nella penisola, per evitare che il mercato turistico nazionale continui a guardare altrove e a tradire l’isola, in Europa dove bisogna consolidare l’offerta e nelle nazioni emergenti in cui il viaggio non è un lusso ma voglia di scoperta. «Questa rivoluzione – ha concluso Morandi – sarà possibile se riusciremo a trasmettere il messaggio che la Sardegna è una sola ed è unica non solo per il mare e le spiagge, ma soprattutto per la qualità della vita, la storia, l’agroalimentare e l’incanto di questa terra». L’idea non è nuova, ma stavolta è possibile che i due professori insieme, Deiana e Morandi, più l’assessore alla cultura, Claudia Firino, riescano in questa impresa: piazzare la Sardegna nel mondo, perché non è irraggiungibile e non è cara.

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