La Nuova Sardegna

Faro di Razzoli ai privati, diventerà un hotel a cinque stelle

di Andrea Nieddu
Faro di Razzoli ai privati, diventerà un hotel a cinque stelle

La Maddalena, sì tra le polemiche al piano della Conservatoria delle coste. Il vincitore del bando investirà 4,5 milioni per il restauro

razz

15 aprile 2014
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LA MADDALENA. Il faro di Razzoli diventa un hotel di lusso. Non solo un progetto, ma una realtà. Il Comune, con l’approvazione di una delibera consiliare votata solo dalla maggioranza di Angelo Comiti, ha dato gambe alla proposta della Conservatoria delle coste. Sì al cambio di destinazione d’uso del faro, da uso pubblico-scientifico a turistico.

Adesso l’immobile sui quattro piani in una delle isole protette dell’arcipelago della Maddalena potrà essere dato ai privati. Che prima di tutto dovranno accollarsi i costi di ristrutturazione: 4,5 milioni di euro. Una cifra enorme, evidentemente alla portata solo di grandi società, che potranno rifarsi delle cifre di investimento trasformando l’edificio in un albergo-ristorante. Il bando sarà fatto dalla Regione che stabilirà anche il pagamento di un canone annuo. Il timore è che il faro di Razzoli diventi un bene per pochi nababbi, barca muniti, gli unici in grado di permettersi i prezzi di una cena o di una stanza che, visti gli alti costi di mantenimento, non potranno che essere a 5 stelle.

Il provvedimento ha spaccato l’aula. Tante le critiche che si sono sollevate dai banchi delle opposizioni. Ma la maggioranza, con la forza dei numeri, ha fatto passare la delibera. Per il consigliere di minoranza Massimiliano Guccini «la Regione dovrebbe prima pensare all'utilizzo dell'ex ospedale militare, abbandonato e inutilizzato dopo il mancato G8 – dice –. Un hotel pronto, chiavi in mano, su cui sono stati spesi milioni di euro di fondi pubblici. Per la seconda volta l'amministrazione che guida la città permette la cementificazione delle isole minori nonostante i tanti problemi urbanistici sull'isola madre, legati all’abusivismo». Critico anche il consigliere Pierfranco Zanchetta, Upc. «Ci siamo opposti a questo provvedimento – commenta –. La maggioranza sta facendo uno spezzatino del patrimonio che abbiamo sull’isola, senza farlo rientrare in una trattativa seria con la Regione. Noi come Comune dovremmo acquisire tutto il patrimonio demaniale e con la Regione programmare un piano serio di sviluppo e crescita, che dia all’imprenditoria locale nuove opportunità per farla crescere. Così facendo stiamo vendendo porzioni pregiate del territorio, permettendo a privati di agire in accordo con la Regione senza che il Comune abbia voce in capitolo».

La maggioranza difende il progetto della Conservatoria e garantisce che il faro sarà accessibile a tutti. «Condividiamo quel progetto che permetterà di valorizzare quella struttura con l’obiettivo di salvare un bene paesaggistico e identitario delle nostre coste – dichiara l’assessore all’Urbanistica Mauro Bittu –. Quell’immobile cade a pezzi e data l’importanza del sito la Regione tramite la Conservatoria ha fatto uno studio per poterlo ristrutturare come quando era in funzione». Il privato dovrà spendere 4 milioni e mezzo di euro per questa operazione di make-up. «Potremo rivedere il faro nella sua bellezza e ne verrà garantito l’uso pubblico – conclude Bittu –. Al piano terra verrà realizzato un museo legato al mondo dei fari. Il primo e il secondo piano avranno una destinazione alberghiera di modo che il privato rientri dall’investimento che ha messo in campo. Mi sembra un ragionamento condivisibile».

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