La Nuova Sardegna

Morandi: il turismo volerà con la rete tra gli aeroporti

Morandi: il turismo volerà con la rete tra gli aeroporti

L’assessore spiega la sua strategia: «Servono trasporti efficienti e a basso costo Ma dobbiamo anche creare occasioni per convincere la gente a venire da noi»

12 aprile 2014
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SASSARI. Un po’ psicologo, un po’ scienziato. Francesco Morandi, assessore regionale al Turismo, cerca di dare nuova luce all’immagine stropicciata dell’isola. Troppi anni passati a specchiarsi nella sua bellezza, ora la Sardegna scopre di essere lontana e carissima. Isola proibita per gli italiani, isola sconosciuta per gli stranieri. Il nuovo assessore spiega quali saranno i primi interventi per rilanciare l’immagine turistica dell’isola.

Turismo e trasporti. Le idee del professore sono chiarissime. «Turismo e trasporti devono andare assieme – spiega –. Ci deve essere una pianificazione comune di progetti e obiettivi. Perché nessuno ha la bacchetta magica, il tocco geniale con cui si rivoluziona la realtà non esiste. I risultati si ottengono solo attraverso una strategia che intervenga su quello che non funziona». Morandi da subito ha spiegato che il suo lavoro si sviluppa in sinergia con l’assessore ai Trasporti Massimo Deiana. Tanto da avere già pianificato insieme una piccola rivoluzione dei trasporti nell’isola che riguarda navi e aerei, ma anche la viabilità interna.

La rivoluzione dei cieli. Morandi fa capire che i tre aeroporti sardi saranno messi a sistema (lunedì a Cagliari illustrerà insieme all’assessore ai Trasporti, Massimo Deiana, i collegamenti aerei da e per l’isola). «Serve una pianificazione attenta – dice –. Si deve riorganizzare l’intero sistema. Con l’assessore Deiana mettiamo a punto due strategie. Una a lungo termine e una per l’immediato. Per prima cosa lavoriamo per una integrazione tra compagnie low cost e tradizionali per creare un sistema, un piano dei voli che razionalizzi le rotte e migliori i collegamenti. Questo avverrà attraverso una concertazione con le compagnie. Lo studio deve essere fatto con loro». I dettagli di questa operazione restano ancora top secret. Ma la Regione non ha paura dei vincoli sempre più stretti che l’Europa ha messo sugli aiuti di Stato alle compagnie aeree. «Affronteremo anche questo nodo. Noi dobbiamo garantire tariffe competitive se vogliamo restare sul mercato».

Questione di marketing. Ma Morandi non ha solo il pragmatismo dell’economista, ha affinato anche la tecnica seduttiva del marketing. «Per far crescere il turismo si devono creare le occasioni, le motivazioni di viaggio. Significa che si deve dare vita a eventi e attrazioni. La gente deve avere un motivo per venire in Sardegna tutto l’anno, per questo è indispensabile fare sistema. Ma si devono sfatare alcuni falsi miti. Dobbiamo lavorare ancora molto sulla comunicazione per far passare messaggi corretti. Per prima cosa i turisti devono capire che arrivare in Sardegna è conveniente. Che l'isola è vicina, ha un clima perfetto, è al centro del Mediterraneo. Non ha solo una natura invidiabile, ma è anche ricca di storia e cultura. E dobbiamo puntare sempre di più sulla qualità della vita di chi abita in Sardegna. Vendere il benessere. Questa può essere una delle chiavi per allungare la stagione. Farlo è possibile, ma dobbiamo creare motivazioni di viaggio. Un percorso che non può essere imposto dall’alto, in modo astratto. Ma deve essere costruito con tutti i professionisti delle vacanze. Con le compagnie aeree e di navigazione».

Il tabù del mercato interno. Ma forse il vero miracolo sarà riportare i turisti italiani nell’isola. La crisi economica ha cancellato quella che era la fetta più ricca del mercato delle vacanze in Sardegna, il traffico interno. Gli italiani si sono estinti, fino a qualche anno fa erano oltre il 70 per cento delle presenze, ora sono una minoranza, oscillano tra il 20 e il 30 per cento. Colpa della crisi, ma anche del caro tariffe. E Morandi prova ad affrontare la missione impossibile. «È chiaro che dobbiamo puntare anche a riportare i turisti italiani in Sardegna – continua –. Nei mesi di spalla c’è una buona risposta da parte dei vacanzieri del nord Europa. Ma servono azioni di co-marketing con le compagnie di trasporto, aeree e marittime. In questi anni sono state investite grandi risorse sul sistema trasporti. I fondi ci sono, dobbiamo mettere ordine e avere una maggiore pianificazione. Sono convinto che si possa lavorare anche sui collegamenti via mare, in accordo con le compagnie di navigazione». (l.roj)

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