La Nuova Sardegna

Imprese, al via i nuovi bandi europei

di Alfredo Franchini

Nell’ultimo anno sono stati utilizzati 780 milioni di euro del Por. Ecco lo scadenzario ragionato delle opportunità

12 aprile 2014
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CAGLIARI. Scaduto il periodo di programmazione europea 2007-2013, per la Sardegna si apre una nuova stagione: le cose da fare sono tante e le risorse che arriveranno dall’Europa - le ultime oramai - dovranno essere impiegate con una strategia precisa.

La differenza rispetto al passato sta nel minore cofinanziamento statale e regionale. La nostra regione è stata inserita tra quelle «in transizione», dopo l’uscita dall’Obiettivo 1 - la fascia d’aiuti più consistente per le zone in ritardo di sviluppo - dovuta al fatto che il Pil pro capite dei sardi nel 2007 risultava pari al 79% della media dell’Unione europea a 27. Una fuoriuscita dall’Obiettivo 1 che, secondo alcuni calcoli, era dovuta semplicemente alla presenza della Saras nell’isola, cioè della maggiore raffineria del Mediteraneo.

Bilancio. Nel 2013 il programma operativo regionale Fesr ha raggiunto l'obiettivo previsto, con una spesa di oltre 784 milioni di euro; è stato utilizzato oltre il 50% dello stanziamento complessivo a disposizione per il settennio pari a 1.361.343,530 euro. Guardando al futuro, la Sardegna potrà disporre nei prossimi sei anni delle stesse risorse. L’unico punto sarà spender meglio di quanto non sia stato fatto sinora.

Tre miliardi per l’isola. Il complesso dei nuovi fondi europei, (Fesr, Fse, Feasr a cui si aggiunge il cofinanziamento), vale poco meno di tre miliardi di euro e molti bandi sono partiti dal gennaio di quest’anno. L’obiettivo è di evitare di disperdere, come in passato, le risorse in mille rivoli o di non poterle proprio spendere. La giunta Pigliaru, per questo, ha legato l’obiettivo a un sistema di valutazione. Un sistema su cui c’è ancora molto da lavorare: le criticità della pubblica amministrazio restano tutte intatte e devono essere affrontate al più presto. Per le piccole e medie imprese i bandi comunitari e regionali possono rappresentare una grande opportunità. Qui di seguito presentiamo uno scadenzario ragionato di queste opportunità.

Fesr 2007-2013. Riapertura termini bando «Incentivi per la realizzazione di postazioni per la promozione di prodotti espressione dell'identità locale». Avviso per manifestazione di interesse rivolta ai produttori di creazioni dell'artigianato artistico sardo ai fini della loro esposizione promozionale. Riferimento: Assessorato al turismo, scade il 24 aprile.

Poic, fase 2. (Progetti operativi per l'imprenditorialità Comunale). Il Fondo ha l’obiettivo di sostenere lo sviluppo dell’imprenditorialità e del’occupazione nei comuni con popolazione superiore ai 3000 abitanti. Riferimento: assessorato al lavoro. Beneficiari le piccole imprese, scadenza il 30 aprile.

Filiera e sviluppo locale. Bando per l'aiuto all'assunzione di lavoratori svantaggiati e molto svantaggiati denominato "Bonus assunzionale" nelle aree di crisi. Riferimento: assessorato alla Programmazione, scadenza 19 dicembre 2015.

Agricoltura. Si possono chiedere fondi sulla misura del Piano di sviluppo rurale , linea cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie nei settori agricolo , alimentare e forestale. Sono stati stanziati 3 milioni e 244.823 euro. Viene dato sostegno a progetti di cooperazione tra imprese del settore agricolo, alimentare, non avviati prima della domanda di aiuto. Riferimento: assessorato all’agricoltura.

Cultura. Bando comunitario per l’organizzazione del premio Ue per il patrimonio culturale, (2014-2018). Obiettivo: evidenziare esempi di eccellenza nella conservazione del patrimonio culturale. Il premio dell’Ue costituisce uno dei cinque dedicati al settore culturale: gli altri riguardano letteratura, architettura, musica e cinema. La sovvenzione copre il 60% dei costi, il piano di lavoro s’inizia a luglio; le aziende devono rivolgersi a: ec.europa.eu.

Ambiente. Settimo programma d’azione europeo in campo ambientale che rappresenta il quadro di programmazione della politica ambientale sino al 2020. Il titolo è «Vivere bene entro i limiti del nostro pianeta». Le piccole imprese devono rivolgersi a: ec.europa.eu/environment. Il settore di riferimento è quello della cooperazione.

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