La Nuova Sardegna

Effetto Crimea, si teme la fuga dei russi

Effetto Crimea, si teme la fuga dei russi

Luigi Crisponi lancia l’allarme: «La tensione tra Mosca e l’Europa potrebbe penalizzarci»

12 aprile 2014
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SASSARI. Effetto Crimea. Per il turismo dell’isola il braccio di ferro tra Russia e Unione europea potrebbe avere un effetto devastante. I russi, ricco mercato in forte espansione nelle nostre spiagge, potrebbero scomparire dalla Sardegna. Non solo una questione di visti o di boicottaggio ideologico. Ma una reale difficoltà ad arrivare in un paese che contesta l’operazione di annessione della Crimea portata avanti dallo zar Vladimir Putin. L’allarme lo lancia l’ex assessore al Turismo Luigi Crisponi. «Ho notizie di segnali negativi da parte del mercato russo – spiega –. Tutto sarebbe legato alla tensione che si è avuta tra Mosca e le capitali europee. Il piano di sanzioni verso la Russia rischia di diventare punitivo per la Sardegna. In particolare mi riferisco alla classe media dell’Est che da diversi anni in estate trascorre le sue vacanze nel sud dell’isola. Spero che l’allarme rientri, in caso contrario per la Sardegna sarebbe una ulteriore difficoltà». Da questa possibile diserzione dei russi sembra meno toccata la Costa Smeralda, in cui di solito ad affittare le ville a cinque stelle sono gli oligarchi di Mosca. La classe ricchissima che non fa troppo caso alle crisi internazionali. In questi anni la presenza dei nuovi zar è diventata sempre più importante tra i graniti della Gallura. Tra Porto Rotondo e Porto Cervo c’è una concentrazione altissima di milionari dell’Est. Da Roman Abramovich ad Alisher Usmanov.

Ma Crisponi fa un’analisi più ampia dello stato di salute del turismo nell’isola. «Dobbiamo partire dal dato molto positivo della nuova continuità territoriale. Fino a metà giugno la Sardegna avrà un ombrello che le consentirà di offrire pacchetti vacanza a chi arriva in aereo dall’Italia a prezzi di assoluta convenienza. Ma anche nel periodo finestra dei tre mesi estivi c’è un tetto massimo che tutela i turisti. Il costo non può essere tre volte superiore a quello attuale. C’è poi l’altra grande scommessa della continuità territoriale due che dall’autunno aprirà nuove rotte. Sarà una sfida per tutto il sistema». Crisponi si mostra ottimista. «Certo dobbiamo superare ancora l’ultima immagine che della Sardegna hanno dato i media, l’alluvione – dice –, ma sono certo che avremo la forza e la capacità di dare il giusto messaggio. Ci sono anche segnali incoraggianti che arrivano già dallo scorso anno. L’afflusso dei turisti è già ripreso nel 2013. Lo dimostrano i dati e le percentuali a doppia cifra degli incrementi dei passeggeri anche sui traghetti di linea. In altre parole ci sono tutte le prospettive perché si faccia bene. Certo la Regione deve continuare il lavoro di stimolo che in questi anni è stato portato avanti. Non ho dubbi, il nuovo assessore sarà all’altezza del compito». (l.roj)

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