La Nuova Sardegna

Stop ai ritardi, procedure urgenti per la 131

Dal vertice tra prefettura, Regione e Anas emerge la volontà della corsia preferenziale per i lavori

09 aprile 2014
3 MINUTI DI LETTURA





CAGLIARI. La Carlo Felice è salva, o comunque la Regione cercherà di liberarla in pochi mesi dall’incubo dei tre cantieri fantasma di Villasanta, Sanluri e Nuraminis e dalle catene in cui la 131 è stata imprigionata l’Anas. La prima spallata a una vergogna che dura da due anni (i lavori sono fermi dal 2012) è arrivata ieri dal comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica convocato dal prefetto di Cagliari, Alessio Giuffrida. Il verdetto finale è stato uno solo, questo: da ventiquattr’ore la Carlo Felice è diventata un’emergenza regionale e per affrontarla saranno adottate se necessarie (e lo sono) procedure urgenti e straordinarie. Il che vuol dire: agli appalti sarà permesso di superare le attuali strettoie burocratiche, pur nel rispetto delle regole, fino alla possibilità che sia «il presidente della Regione a chiedere al governo la nominare di un commissario straordinario con pieni poteri e messo quindi nelle possibilità di far ripartire subito i lavori». Subito, non nel 2015 come avverrebbe invece ora, nonostante proprio in questi giorni l’Anas abbia ripubblicato il bando proprio per uno dei tre cantieri-trappola, quello di Villasanta. C’è di più la stessa procedura d’urgenza potrebbe essere adottata anche per altri lavori pubblici oggi a singhiozzo, come il quinto lotto della Sassari-Olbia, o la nuova Sulcitana Cagliari-Pula.

Il vertice. È durato più del previsto, quasi due ore, ed è stato tutt’altro che informale. Ad accendere il confronto, com’era facile prevedere, è stato l’assessore regionale ai lavori pubblici, Paolo Maninchedda. La giunta Pigliaru l’ha detto sin dal giorno dell’insediamento: «Dobbiamo mettere subito pressione sull’Anas e potremo farlo solo nel momento in cui diventeremo di nuovo protagonisti e non solo semplici testimoni negli appalti». Far passare questo concetto non è stato facile. Le resistenze sono state molte, l’Anas, col capo compartimento Valerio Mele, si è giustificata più volte e in tutti i modi. All’inizio della riunione anche i vertici delle forze dell’ordine si sono presentate con dati rassicuranti sullo «stato della sicurezza in provincia». Ma la linea buonista non è passata. Pur essendo a porte chiuse, si è saputo che il vertice ha avuto spesso toni aspri, con i sindaci dei Comuni affacciati sulle trincee del 2012 duri nel denunciare «l’assurdità di quei cantieri senza futuro» tra l’altro il 21 marzo «anche teatro del clamoroso assalto (sparatoria e bottino intorno ai sei milioni) a un furgone portavalori». A quel punto sono cadute tutte le resistenze e la Carlo Felice è stata promossa a emergenza da risolvere con «urgenza immediata».

La procedura. In questi giorni il prefetto Giuffrida confermerà con una lettera «il nuovo stato della 131» e sarà proprio la lettera a permettere alla Regione di avviare col governo le trattative per ottenere la procedura speciale. Procedura cui dovrà adeguarsi anche l’Anas, che non ha neanche problemi di finanziamento: i 18 milioni necessari per la 131 li ha già in cassa. Dunque, l’unico problema resta la burocrazia. Va superata i slancio per evitare che un cantiere in cui basterebbero sei mesi per essere completato sia invece assegnato fra un anno all’impresa vincitrice.

Il precedente. Quanto accaduto per la 131 potrebbe presto far scuola e essere applicato anche in altri cantieri stradali dai tempi biblici (è il caso della Sassari-Olbia) o in quei progetti, leggi la nuova Sulcitana, che seppure approvati da tempo sono ancora bloccati. In effetti, è proprio questo l’intento della Regione e a ribadirlo è stato l’assessore Maninchedda subito dopo la conclusione del vertice: «Certo, siamo solo agli inizi della nuova procedura, ma da oggi in poi abbiamo riconquistato la forza di mettere davvero fretta al governo e soprattutto all’Anas». (ua)

La Sanità malata

Il buco nero dei medici di famiglia: in Sardegna ci sono 544 sedi vacanti

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative