La Nuova Sardegna

Il procuratore: “Abbattute soltanto seconde case”

di Giampiero Cocco
Il procuratore: “Abbattute soltanto seconde case”

La replica di Fiordalisi alle proteste per le demolizioni alla Maddalena, in arrivo la decisione sulle sospensioni

09 aprile 2014
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TEMPIO. Il gip del tribunale di Tempio scioglierà, questa mattina, le riserve sulle istanze di sospensione contro le demolizioni proposte da due proprietari di case già abbattute dalle ruspe della Procura nell’isola della Maddalena.

E dopo il clamore sollevato dalle ruspe, le durissime polemiche e il drammatico braccio di ferro che ha visto contrapposte da una parte le istituzioni e dall’altra gli “abusivi”, appoggiati da una larga fascia della popolazione, dagli amministratori comunali e dal clero, che avevano manifestato pubblicamente solidarietà a quanti hanno perso e stanno per perdere la casa, interviene il capo della Procura gallurese.

“Nell’isola – ha spiegato ieri Domenico Fiordalisi, procuratore della Repubblica di Tempio – non è stata demolita nessuna prima casa, ma abbiamo agito soltanto su seconde abitazioni”.

Il responsabile degli uffici inquirenti non ha rilasciato alcun commento su quanto è accaduto nell’isola nel momento in cui sono entrate in azione le ruspe. Stando agli accertamenti compiuti dagli investigatori prima delle demolizioni e dell’avviso di sgombero, le sei abitazioni demolite dalle benne della magistratura così come diverse altre, “erano e sono saltuariamente utilizzate dai proprietari”, mentre in diversi casi la certificata autodemolizione di manufatti abusivi (una decina di situazioni) ha chiuso il contenzioso aperto con la Procura da decenni.

Ora resta l’incognita di quanto le benne si ripresenteranno nell’isola. Per scongiurare l’evento si sono mossi in tanti, a partire dall’amministrazione comunale che ha inviato lettere al procuratore della Repubblica, alla Regione sarda e al governo nazionale.

Si cerca di temporeggiare nella speranza che il nuovo strumento urbanistico regionale che sarà varato dalla giunta di Francesco Pigliaru possa prendere in considerazione le diverse situazioni di irregolarità edilizia venutesi a creare nell’isola dopo la costituzione del parco nazionale dell’Arcipelago. Che in tantissimi vedono ormai come il fumo negli occhi, un Ente che ha portato “soltanto disagi e nessun vantaggio per la popolazione”, dicono. Nel frattempo gli aderenti alla spontanea “mobilitazione anti ruspa” crescono di numero.

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