La Nuova Sardegna

i candidati

«Il mio sogno è il camice bianco»

di Daria Pinna

La certezza dopo una notte agitata: «Se va male riproverò»

09 aprile 2014
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SASSARI. Qualcuno passeggia nervoso, qualcun altro ripassa freneticamente cercando di imprimere nella memoria numeri, formule, date, nomi. Qualcuno arriva accompagnato da genitori o amici, in preda al panico, altri si appellano alla dea bendata, altri ancora stringono un santino tra le mani. L’ingresso del Palaserradimigni è un cocktail di eccitazione, smania, ansia e impazienza. Ragazzi e ragazze con il sogno di un camice bianco e il cuore colmo di speranza. «Non vedo l'ora di avere quel foglio davanti, mettere fine a tutto questo stress – dice Francesca mentre fa avanti e indietro – non ho chiuso occhio stanotte e stamattina ho bevuto una tazza di camomilla. Voglio che finisca presto anche perché devo correre a casa a studiare per il compito di latino di domani». Francesca, sassarese, frequenta il Liceo classico Azuni e, come tanti altri coetanei, in questi mesi ha sovrapposto lo studio per la maturità agli esercizi per il quiz di medicina: «Non è stata una buona idea anticipare i test». Francesca e Wanda, anche loro studentesse del liceo Azuni, parlano di un’impresa ardua: «È stato faticosissimo concentrarsi sulle materie scolastiche e contemporaneamente studiare per il test d’ingresso». Ma sono qui, come tanti altri, a inseguire i loro sogni. «Io sono iscritta alla facoltà di Biologia – dice Alessia, 21 anni –, ma è un ripiego: non studio con passione, molto probabilmente non metterò mai tutta me stessa nemmeno nel lavoro che andrò a fare un giorno. Il mio sogno è quello di indossare il camice bianco e diventare una pediatra». Alessandro, madre medico e nonno dentista, è determinato: «Voglio diventare medico da sempre, è da quando ero bambino che voglio aiutare la gente. Per questo ho ridotto al minimo le uscite con gli amici, ho sacrificato anche la piscina». Cecilia, un fratello studente di Medicina, racconta: «Ho rinunciato agli hobby, ai miei corsi di canto e, ahimè, anche alla media scolastica». Cecilia punta tutto su Medicina. Alberto invece si apre anche altre strade: «Se non passerò il test continuerò a studiare in Biotecnologie e ripeterò l’esame d’accesso a Medicina il prossimo anno». C’è poi Fabiana, 23 anni, fresca di laurea in Infermieristica, che sogna di diventare medico: «È il secondo tentativo, questa volta spero proprio di farcela».

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