La Nuova Sardegna

Il talento di Fabrizio Bosso i scena a Sassari

Il talento di Fabrizio Bosso i scena a Sassari

Jazzop al teatro Verdi: “Bello per me suonare con l’Orchestra Jazz della Sardegna”

08 aprile 2014
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SASSARI. E' dedicato al grande musical americano il primo appuntamento con “JazzOp”, rassegna di produzioni originali giunta all'undicesima edizione ed organizzata dall'Associazione Blue Note Orchestra.

Firmato da Paolo Silvestri e dedicato a Richard Rodgers, uno dei massimi compositori del musical americano il nuovo progetto di “JazzOp” propone questa sera alle 21 sul palco del Teatro Verdi “Rodger's Songs” un concerto di grande impatto in cui gli arrangiamenti di Silvestri sono stati adattati alle pecurialità timbriche dell'Orchestra Jazz della Sardegna (OJS) e dell’ospite solista, il trombettista Fabrizio Bosso, straordinario talento italiano molto noto e amato dal pubblico. Bosso si esibirà insieme all'OJS, diretta da Silvestri, in un concerto nel quale alla solidità del materiale di base si uniranno le performance solistiche della sua tromba e l'amalgama sonora della big band sarda.

In possesso di uno stile forte e personale, che lo ha portato sin da giovanissimo a collaborare con i grandi nomi del jazz, Bosso ha collezionato nella sua carriera una quantità di riconoscimenti e premi oltre ad un'infinità di concerti e partecipazioni a programmi televisivi, tra cui diverse edizioni del Festival di Sanremo.

“Inizialmente è stata la collaborazione con Sergio Cammariere ad avvicinarmi al mondo della tv – dice Bosso – non è una dimensione che mi interessa particolarmente, è stata sempre una conseguenza più che una scelta”.

Com'è nato il progetto con l'Orchestra Jazz della Sardegna e con Paolo Silvestri?

“La mia collaborazione con Paolo Silvestri nasce anni fa è stato lui ad arrangiare divinamente il mio cd “You've Changed” per cui son davvero felice che le nostre strade si incrocino di nuovo. Altrettanto importante per me è suonare con l'OJS, un'esperienza per me nuova e stimolante anche perché ho già lavorato in diverse occasioni con alcuni eccellenti musicisti che fanno parte della big band sarda. Suonare con l'orchestra è un'evento abbastanza raro poi se si considera che è una delle poche orchestre jazz stabili esistenti in Italia, una risorsa preziosa che riesce a sostenersi grazie alla passione di un gruppo di musicisti davvero molto ostinati. Questa formazione è un'autentico miracolo se si pensa che anche in America le big band ormai sono diventate una rarità. In particolare io sono molto legato alla dimensione dell'orchestra perchè sono “cresciuto” dentro la big band dove suonava mio padre. Un'esperienza unica e formativa che mi ha insegnato davvero tanto. Anche il progetto che porteremo stasera sul palco sulla musica di Richard Rodgers per me è una bella sfida, alcuni brani fanno parte del mio repertorio altri invece li conosco meno e questo rende il tutto ancora più interessante”.

Nei primi anni della sua carriera ha frequentato molto la Sardegna. Che rapporto ha ora con l'Isola?

“Dire che la Sardegna è un posto meraviglioso è scontato, ma voglio approfittare di quest'occasione per dire che oltre la natura, il mare e il cibo eccellenti la Sardegna è anche una regione ricca di talenti, di musicisti eccezionali. Per questo per me è ancora più interessante venire qui a suonare. Spero davvero di riuscire a frequentare più assiduamente l'isola nei prossimi anni come facevo un tempo quando appena ventenne giravo per tutta la Sardegna con una band, ho suonato dappertutto ma soprattutto nella zona di Cagliari. Comunque dopo “JazzOp” a Sassari so per certo che tornerò presto, il prossimo agosto sarò a Berchidda per "Time in jazz"”.

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