La Nuova Sardegna

La Regina di Bancali viaggia sino a Roma e commuove il Papa

di Gianni Bazzoni
La Regina di Bancali viaggia sino a Roma e commuove il Papa

Francesco benedice in piazza San Pietro la statua di Elio Pulli. E in un video il Bambino dà l’illusione di un miracolo

05 aprile 2014
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SASSARI. A volte una statua può compiere un viaggio come una persona. Dipende da tante cose, dall’amore di chi la realizza, dalla scelta dei pellegrini che la tengono insieme a loro, come una madre di famiglia.

È successo alla Regina di Bancali, la Madonna con il bambino creata da un artista come Elio Pulli che l’ha resa quasi viva. La statua è partita in autobus dalla piccola borgata sassarese, quindi sulla nave e poi ancora su strada, fino a San Pietro per la benedizione di Papa Francesco. Un incontro sentito, sottolineato dalle parole del Santo Padre, con quell’incrocio di sguardi, tanto che - a un certo punto, specie nelle foto e nell’emozione del momento - è sembrato che il bambino muovesse lo sguardo verso Papa Francesco. Un attimo colto dai fedeli, senza pensare al miracolo ma al semplice saluto.

Don Antonio Serra, giovanissimo parroco di Bancali, sul momento non ha badato alla cosa. “Nell’ultima foto di quell’evento straordinario per la nostra comunità – afferma – il bambino sembra miracolosamente guardare il Santo Padre, compiaciuto di quell’incontro. Forse una piccola carezza del buon Gesù alla nostra fede spesso debole e insicura, ma che vede in Gesù e Maria un porto sicuro nelle difficoltà della vita presente”.

Foto e video hanno fatto il giro su internet, e resta l’illusione di quello sguardo digitale, accompagnato dal sorriso del Santo Padre che poi accarezza il piede del bambino tenuto in braccio dalla Madonna di Bancali.

In fondo, Albert Einstein diceva che ci sono due modi di vivere la propria vita: “uno come se niente fosse un miracolo, l’altro come se tutto fosse un miracolo...”. Il parroco di Bancali e i 50 pellegrini che hanno seguito la cerimonia della benedizione della statua in piazza San Pietro, il 26 marzo, si sono portati dietro “la gioia di quella grazia, di quella gioia. Ma anche qualcosa di più...”.

E Elio Pulli, che di statue ne ha realizzate tante, che nelle chiese e nelle sacrestie ha trascorso giornate intere e ci ha pure dormito, dice: “Non ero dal Papa quella mattina, ma ho visto le immagini. Ho i brividi quando ne parlo, quella Madonna ha strappato il sorriso del Santo Padre, una carezza al bambino. Quello sguardo è un effetto fotografico? Può darsi, ma non è quello che conta: io dico che ogni volta che posso ci vado a trovare quella mia “creatura” in chiesa a Bancali. E mi sento bene, in pace...”.

Don Antonio ha messo su il pellegrinaggio in quindici giorni, non era scontato che la statua della Regina di Bancali potesse essere benedetta dal Papa. E poi ci sono tutte le tappe speciali di quel viaggio con i pellegrini e con la Madonna tra le braccia.

“Caro don Antonio – mi ha detto il Santo Padre – è una statua bellissima. Faccio i miei complimenti a lei che l’ha pensata e all’artista che l’ha realizzata. La dolcezza del suo viso e del bambino, l’armonia e la delicatezza d’insieme sono commoventi. E’ bello incrementare la devozione mariana. Continui così...”

Il pellegrinaggio dei fedeli della borgata di Bancali era cominciato nella basilica di San Paolo fuori le mura, quindi la Scala Santa. L’indomani la messa a Santa Maria Maggiore, l’incontro con monsignor Valentino Miserachs, direttore di coro e compositore spagnolo, direttore della Cappella musicale liberiana a Roma, che ha composto l’inno per la Regina di Bancali e l’ha cantato davanti ai pellegrini in lacrime.

Il 26 marzo, un altro momento forte: i pellegrini di Bancali sono entrati a San Pietro, in quel momento la basilica vaticana era ancora deserta: “Abbiamo adagiato il simulacro della Madonna all’altare della cattedra – racconta don Antonio – come se fossimo in parrocchia”. Poi l’ingresso sul sagrato, l’incontro con Papa Francesco: “Don Antonio, benedico la statua, lo faccio pensando a ciascun suo parrocchiano, ai bisogni delle famiglie, ai giovani e agli anziani”.

Il viaggio di ritorno in Sardegna si è caricato di nuovi significati. E Elio Pulli, ormai di casa a Bancali, ha deciso di donare un crocefisso in cartapesta, che sarà venerato Venerdì Santo.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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