La Nuova Sardegna

Una giacca da operaio in dono a papa Francesco

di Tamara Peddis
Una giacca da operaio in dono a papa Francesco

I sindacalisti dell’Alcoa ricevuti dal pontefice: "Con queste mani farò il possibile per sostenervi"

03 aprile 2014
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PORTOVESME. «Con queste mani farò tutto il possibile per sostenervi». Sono le parole che Papa Francesco ha pronunciato ieri in piazza San Pietro davanti agli operai Alcoa mentre alzava le mani verso il cielo come segno di preghiera per manifestare la sua vicinanza ai problemi dei lavoratori di Portovesme. Nell’udienza generale del mercoledì, una decina di operai, la Rsu di fabbrica e i tre segretari territoriali dei metalmeccanici Roberto Forresu della Cgil, Rino Barca della Cisl e Daniela Piras della Uil, hanno voluto portare i problemi del lavoro e della loro vertenza, ancora lontana da una soluzione positiva, all’attenzione di Papa Bergoglio affinchè possa continuare a mantenere alta l’attenzione sui problemi dell’industria del Sulcis e sollecitare la politica a risolvere le difficoltà che impediscono il riavvio alla fabbrica di alluminio, chiusa nel 2012, con oltre 400 operai diretti in cassa integrazione e quasi 300 operai delle ditte d’appalto alcuni dei quali non ricevono nessun sostegno economico.

Solo i tre segretari territoriali insieme all’Arcivescovo di Cagliari Arrigo Miglio si sono potuti avvicinare al Santo Padre per manifestare il disagio e i problemi legati alla loro vertenza e chiedergli aiuto. «È stato un incontro ricco di emozione, nonostante l’avessi già incontrato lo scorso settembre quando è venuto a Cagliari – ha detto Daniela Piras».

Papa Francesco, ha ascoltato con interesse le nostre preoccupazioni per il futuro lavorativo – raccontano i sindacalisti –. Ci ha stretto la mano con un sorriso caloroso manifestando anche apprezzamento per i doni che gli abbiamo portato: una giacca da lavoro e un piatto che raffigura la cattedrale di Tratalias dedicata a Santa Maria di Montserrat, patrona del Sulcis, insieme a Sant’Antioco. Si tratta di un piatto realizzato da un’artista di San Giovanni Suergiu. Due doni, simbolo di un territorio che guarda al futuro pensando al lavoro e alle importanti risorse che si conservano in un territorio ricco di storia.

La multinazionale americana Alcoa ha deciso di chiudere la fabbrica di alluminio primario non riuscendo più a sostenere gli alti costi energetici. Alcoa adesso è ferma in attesa di un possibile acquirente. Da oltre un anno si parla della Multinazionale svizzera Klesch interessata a rilevare lo stabilimento. È da tempo che i sindacati chiedono al Governo Nazionale e alla Regione Sardegna di capire quali possibilità esistano per questa acquisizione. Ci sono molti dubbi da sciogliere sulle garanzie che offre Klesch, sia sul piano industriale, sulle finanze, e sull’occupazione.

Dopo tanti incontri, alcuni rimandati, altri inconclusi, i lavoratori chiedono di capire una volta per tutte a che punto è la trattativa Alcoa – Klesch. Questa mattina saranno in viale Trento per chiedere un incontro con il presidente della Regione Pilgiaru.

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