La Nuova Sardegna

L’istruzione

«Impegno massimo per i giovani»

C’è da abbattere subito il mostro della dispersione scolastica

03 aprile 2014
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CAGLIARI. Impegnarsi per «il futuro dei nostri ragazzi, che poi sono il futuro per tutti noi». Francesco Pigliaru ha parlato anche da buon padre di famiglia. Non vuole arrendersi, non può accettare «una Sardegna perdente» e tanto meno subire «nuove generazioni destinate alla sconfitta». Per i giovani, come ha ripetuto più volte in campagna elettorale, bisogna ripartire dall’istruzione: «Come ci insegnano i paesi ad alto reddito e a bassa disoccupazione – sono state le sue parole – una popolazione istruita è la migliore assicurazione contro i rischi di un’economia globale che cambia in continuazione». Serve una rete di protezione, per «non essere più ultimi e continueremo a esserlo se non metteremo al centro del nostro agire le contromisure a questi dati inaccettabili per una regione europea: un ragazzo sardo su quattro non completa la scuola dell’obbligo, cinque su sei non raggiungono la laurea». Nel suo sguardo verso il domani, il governatore è stato deciso: «Dobbiamo riqualificare la nostra forza lavoro anche attraverso una formazione continui che risponda alle esigenze del mercato». La strategia è tracciata: «Presenteremo presto un piano straordinario per l’istruzione, fatto di cose semplici, conosciute, sulla bocca di tutti, che però negli ultimi anni nessuno h fatto. Sarà proprio questo piano che aiuterà ad affrontare il futuro, ma dobbiamo investire molte risorse nel presente per creare subito lavoro e sviluppo». (ua)

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