La Nuova Sardegna

Bonnard e Gauguin appesi in cucina

Bonnard e Gauguin appesi in cucina

Un operaio siciliano li acquistò nel ’75 all'asta degli oggetti smarriti delle Ferrovie

03 aprile 2014
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TORINO.. Un furto da una ricca coppia di Londra nel 1970. Un treno misterioso. E un rocambolesco ritrovamento un mese fa, in Sicilia, nella cucina di un operaio in pensione. Due tele dei maestri dell'Impressionismo e dei Nabis Paul Gauguin e Pierre Bonnard, esattamente il “Fruits sur une table ou nature au petit chien” e “La femme aux deux fauteuils”, ritrovate dopo appese tra pensili e stoviglie di un ignaro signore, per un valore stimato di 15-35 milioni di euro, la prima, e 5-600 mila euro, la seconda. La loro storia inizia a Londra, in casa dei coniugi Marks e Kennedy (dove Marks sta per Marks & Spencer, quelli della catena di abbigliamento).

Con un furto, le tele spariscono e i due capolavori sembrano svaniti nel nulla. In verità, ma questo si capirà solo pochi mesi fa, sono in viaggio. Arrivano prima in Francia attraverso la Manica e poi salgono su un treno Parigi-Torino. Ma qualcosa va storto, forse alla frontiera e vengono abbandonati sul treno. A Torino il personale le porta all'Ufficio oggetti smarriti, come un ombrello dimenticato. Nel 1975, Ferrovie dello Stato mette all'asta tutti gli oggetti non reclamati e un operaio siciliano della Fiat, passando, nota i due quadri. Non è un esperto d'arte, ma s'innamora subito di quelle due vedute. In una c'è una tavola con della frutta, un cagnolino sullo sfondo, una dedica alla contessa di N(imal) e una data, 1889, ovvero il periodo in cui Gauguin era in contatto con van Gogh. L'altra ritrae una fanciulla in poltrona, nel verde di un giardino. L'operaio se le aggiudica con altri oggetti non di valore, per un totale di 45 mila lire. Le appende in cucina, prima a Torino e poi, dopo la pensione, nella sua casa in Sicilia.

È il figlio, studente d'architettura, poco tempo fa a incuriosirsi sfogliando un catalogo di Gauguin in cui riconosce un tratto a lui familiare. Chiama due esperti, che a loro volta chiedono l'aiuto dei Carabinieri. Pare che i Marks-Kennedy non abbiano eredi, e le tele, acquistate legalmente, potrebbero tornare a quell'operaio con l'animo da mecenate. E magari, questa volta, guadagnare anche una parete in salotto.

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