La Nuova Sardegna

capo frasca/il sindaco di arbus alla camera

«Poligoni militari? Solo un danno»

di Luciano Onnis
«Poligoni militari? Solo un danno»

Appello ai deputati: indennizzi annuali e fuori dal patto di stabilità

02 aprile 2014
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ARBUS. È un rapporto di molto odio e poco amore quello che da quasi sessant’anni si è instaurato fra il poligono militare interforze (Nato) di tiro aereo di Capo Frasca, dependance operativa della base Rssta (Reparto sperimentale standardizzazione tiro aereo) di Decimomannu, e la comunità arburese. Col tempo è andata crescendo la convinzione, pressoché unanime in ambito locale, che il poligono aereo sia solo un danno. Il concetto lo ha ribadito ieri il sindaco Francesco Atzori durante un’audizione davanti alla commissione Difesa della Camera dei deputati, nell’ambito di un’indagine conoscitiva in materia di servitù militari. Il consiglio comunale, ha detto tra l’altro Atzori, potrebbe adesso arrivare a dichiarare indesiderata la permanenza del poligono di tiro a Capo Frasca. Fra le richieste c’è quella della sospensione per tre-quattro mesi delle esercitazioni aeree nel periodo estivo quando le località balneari di Pistis, Torre dei Corsari, Porto Palma e Costa Verde sono affollate da turisti. I giorni precedenti alla convocazione di ieri, il sindaco aveva inviato una memoria scritta alla commissione con cui, tra l’altro sollecitava un’indagine scientifica sui pericoli di carattere sanitario per uomini e animali esistenti nella di Capo Frasca: «Perché non si fa altrettanto a quanto fatto nel Salto di Quirra?» ha chiesto il sindaco di Arbus rispondendo alle domande rivoltegli dai deputati sardi Emanuela Corda (M5S), Gian Piero Scanu (Pd) e Michele Piras (Sel). «Se i militari se ne vanno – ha affermato Atzori – non ci mettiamo a piangere, ma servono le bonifiche, visto che stiamo ancora piangendo l’abbandono delle miniere». Se la speranza è che nel prossimo futuro i poligoni vengano chiusi il sindaco, riferendosi al convincimento espresso da Gian Piero Scanu della necessità di sopprimere quelli di Capo Frasca e Teulada, ha affermato che «nell'immediato bisogna rinegoziarne la permanenza. Altrimenti basta, ci portano solo problemi». Sugli indennizzi, Atzori ha rivolto un appello ai parlamentari: «Abbiamo una tantum ogni cinque anni di 1,4 milioni di euro. Li vorremmo ogni anno in bilancio e fuori dal patto di stabilità che finora ci ha impedito di spendere quanto stanziato».

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