La Nuova Sardegna

«Non lasciate le famiglie per strada»

«Non lasciate le famiglie per strada»

Il vescovo Sebastiano Sanguinetti chiede di dilazionare i decreti esecutivi in attesa di soluzioni

02 aprile 2014
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LA MADDALENA. È necessario trovare subito una soluzione per le famiglie che rischiano di ritrovarsi per strada, senza più una casa. Per questo il vescovo della diocesi di Tempio Ampurias Sebastiano Sanguinetti rivolge un appello alle istituzioni e alla magistratura, invitata a dilazionare i provvedimenti nell’attesa che si risolvano le emergenze abitative. «Se finora la Chiesa non è intervenuta in modo pubblico è perché non le compete di interferire sull'azione della magistratura e delle altre Istituzioni statali preposte, rispetto alle quali ha il massimo rispetto e riguardo – dice il vescovo Sanguinetti –.Con ciò va anche premesso, a scanso di qualunque equivoco, che l'abusivismo edilizio e l'illegalità in genere, è una piaga che lo Stato ha l'obbligo di estirpare con tutti i mezzi a sua disposizione. Nello stesso tempo è compito di tutte le istituzioni educative, compresa la Chiesa, educare le coscienze al rispetto della legge e del bene comune, compreso quello del paesaggio», continua monsignor Sanguinetti. Che subito dopo fa una distinzione, fondamentale per individuare l’approccio più corretto al problema. Perché le informazioni che arrivano dalla Maddalena «pongono seri elementi di riflessione e di valutazione, non tanto sul piano generale di chi ha infranto la legge e sulla sua applicazione, quanto piuttosto di chi l'ha infranta in stato di necessità e di chi, comunque, dall'esecuzione di una sentenza, per quanto giuridicamente corretta e dovuta, vede irrimediabilmente calpestato il diritto fondamentale di avere un tetto sotto cui ripararsi. E' vero che l'antico adagio dice "dura lex sed lex": cioè “alla legge non ci si oppone anche se è dura”. Ma ce n'è un altro, sempre di origine latina, avente come padre lo stesso Cicerone, che dice: "summa lex summa iniuria”, un eccesso di giustizia può tradursi in massima ingiustizia. In questo caso – precisa il vescovo – , l'eccesso di giustizia non riguarda l'applicazione della legge in sé, ma l'esito che ha su coloro per i quali viene applicata. Non si sa se la soluzione sia esclusivamente in mano alla magistratura. Sicuramente magistratura e istituzioni, o istituzioni e magistratura, in quanto garanti dei diritti fondamentali dei singoli cittadini, oltre che della collettività, devono trovare insieme delle soluzioni. Una famiglia che non ha altra casa, che magari vive in modo precario per mancanza di lavoro (e alla Maddalena questi casi non sono pochi) e che non ha alcuna soluzione alternativa, anche se ha sbagliato, deve essere messa nelle condizioni di vedere rispettato il diritto inalienabile a una casa. Due sembrano le vie percorribili: l'impegno delle istituzioni a trovare in tempi rapidi soluzioni per le famiglie che rischiano di rimanere sul lastrico e, quello della magistratura, di dilazionare i decreti esecutivi in attesa di tali soluzioni. "La legge è per l'uomo, non l'uomo per la legge". Questo principio cristiano – conclude il vescovo Sanguinetti – può essere una saggia indicazione per tutti».

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