La Nuova Sardegna

CAGLIARI. I cantieri fantasma sulla 131 sono un incubo anche per i sindacati: «La ripresa dei lavori a Sanluri e Nuraminis deve essere immediata e anche per gli altri appalti servono tempi certi». Sono queste le richieste che Fillea-Cgil, Filca-Cisl e Fenea-Uil, i sindacati degli edili, hanno presentato ieri all’assessore regionale ai lavori pubblici, Paolo Maninchedda. Per le segreterie è proprio dalle infrastrutture pubbliche che «può ripartire un settore martoriato dalla crisi, ha il più alto numero di disoccupati nell’isola, e che ha perso 28mila posti di lavoro negli ultimi cinque anni». I due budelli sulla Carlo Felice – hanno detto i sindacati – «sono una vergogna che va cancellata subito, con un appalto assegnato entro i prossimi mesi e l’assunzione dei 56 lavoratori da oltre due anni sospesi dall’impresa Mambrini messa alla porta dall’Anas». Un’altra priorità è la nuova Sulcitana, Cagliari-Pula: è stata appaltata, ma i lavori non sono cominciati. Per smuovere l’Anas servono dunque – è stata la proposta dei sindacati – procedure straordinarie e lo stesso va garantito per la 131 a nord di Oristano e fino a Sassari e la statale Cagliari-Arbatax. La soluzione proposta è quella dei contratti di sviluppo fra la stessa Azienda e la Regione: «Nella penisola – è stato detto – questi contratti per realizzare i principali interventi infrastrutturali hanno abbattuto i tempi nella consegna dei cantieri alle imprese che hanno vinto gli appalti». Per i sindacati deve essere proprio la Regione a sollecitare procedure speciali. È quello che ieri ha fatto l’assessore Maninchedda, che ha inviato una lettera al prefetto di Cagliari, Alessio Giuffrida, per sollecitare il pressing dello Stato sull’Anas per i due cantieri infiniti sulla Carlo Felice: «Non bastano più gli annunci – ha scritto la giunta – i tempi di consegna delle opere devono essere certi e non possono certo andare al di là quest’anno».